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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Il caffè e la sua protezione contro la demenza: quanta assumerne?

Recenti ricerche suggeriscono che il consumo di caffè e tè potrebbe contribuire a ridurre il rischio di demenza, soprattutto per le persone con ipertensione. Diversi studi hanno esaminato il legame tra caffeina e salute cognitiva, indicando che un consumo moderato di queste bevande può offrire protezione contro il declino cognitivo. Uno studio della U.K. Biobank ha coinvolto oltre 453.000 partecipanti, evidenziando che per chi soffre di pressione alta, bere da mezza a una tazza di caffè o tra quattro e cinque tazze di tè al giorno è collegato a un minore rischio di sviluppare demenza.

L’ipertensione è un fattore di rischio noto per malattie neurodegenerative come la demenza. Secondo la neurologa Verna Porter, la pressione alta non trattata può danneggiare i vasi sanguigni nel cervello, riducendo la perfusione cerebrale e portando a microlesioni che favoriscono il deterioramento cognitivo. Inoltre, l’ipertensione può causare altri disturbi, come il diabete, aumentando ulteriormente il rischio di demenza. Pertanto, controllare la pressione sanguigna è cruciale per prevenire queste malattie.

Lo studio della U.K. Biobank ha dimostrato che un’assunzione moderata di caffè e tè è associata a un rischio ridotto di demenza, con una “relazione a forma di J” per il caffè e a “U” per il tè. Questo suggerisce che moderate quantità di caffeina siano più benefiche rispetto a consumarne poco o in eccesso. È emerso anche che il consumo di caffè macinato è particolarmente vantaggioso, possedendo altri composti oltre alla caffeina che possono contribuire alla salute cognitiva.

È interessante notare che consumare troppe tazze di caffè (sei o più) può comportare un aumento del rischio di demenza, indicando che è essenziale moderare l’assunzione di caffeina. Nonostante i risultati siano promettenti, sono necessari ulteriori studi per chiarire i meccanismi che collegano il consumo di caffeina alla riduzione del rischio di demenza, e per esplorare le potenziali proprietà antiossidanti del caffè e del tè e il loro impatto sulla salute vascolare cerebrale. Le limitazioni dello studio iniziale richiedono ulteriori ricerche per confermare questi risultati e approfondire le interazioni biologiche coinvolte.

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