Maria Rosaria Boccia ha denunciato una situazione conflittuale con l’ex ministro della Cultura, Genny Sangiuliano, il quale non ha ancora chiesto scusa e minaccia azioni legali nei suoi confronti. Nei suoi post su Instagram, Boccia si è chiesta come una persona che ha mentito e si è dimessa da ministro possa tornare a lavorare nella televisione pubblica, insinuando che le sue minacce abbiano il sapore di un’estorsione. La sua popolarità sui social media continua a crescere, con un valore stimato di 20mila euro al mese per il suo account Instagram.
La vicenda ha portato alle dimissioni del ministro e ora si sposta negli uffici della procura di Roma, a seguito di un esposto presentato dal deputato Angelo Bonelli. Le indagini riguarderanno l’uso di denaro pubblico per trasferte di Boccia con l’ex ministro e possibili rivelazioni di segreti d’ufficio. Anche la denuncia di Sangiuliano contro Boccia è in fase di elaborazione; il suo avvocato ha dichiarato che presenteranno prove a favore dell’ex ministro, sostenendo che Boccia ha esercitato pressioni illecite.
L’inchiesta potrebbe rivelare comportamenti illeciti che finiranno all’attenzione del tribunale dei ministri. La Corte dei conti, inoltre, avvia un’istruttoria per valutare eventuali danni erariali legati all’uso di auto blu e spese pubbliche. Le forze dell’ordine stanno indagando anche su attività immobiliari legate a Boccia e sull’assegnazione di contratti per il G7 della Cultura.
Boccia ha invitato la premier Giorgia Meloni a mettere da parte un atteggiamento aggressivo e a favorire la gentilezza, promuovendo il rispetto degli spazi altrui. Beatrice Venezi, direttrice d’orchestra e consigliera del ministero, ha dichiarato di aver incaricato i legali di tutelare la sua reputazione a fronte delle accuse di conflitto di interessi mosse da Boccia. Questo altro fronte nella disputa evidenzia la complessità della situazione, coinvolgendo anche aspetti di reputazione professionale e legale all’interno della politica e della cultura italiana.