20 Settembre 2024

Il Ddl Sicurezza: Approvato alla Camera con Nuove Novità

Il ddl sicurezza ha ricevuto il primo via libera dalla Camera, con 162 voti favorevoli e 91 contrari, ed ora si appresta a essere esaminato dal Senato. Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, ha annunciato l’intenzione di richiedere l’esame urgente del provvedimento. Il ddl, che ha subito modifiche significative durante l’iter nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia, introduce oltre venti nuove fattispecie di reato e aggravanti. Tra le principali novità ci sono il carcere per le detenute madri, poiché il differimento della pena non è più obbligatorio, e il divieto di cannabis light, che ora è equiparata alla cannabis stupefacente.

Le nuove norme comprendono anche l’introduzione di un reato per la protesta nelle carceri e nei centri di accoglienza per migranti, nonché un aggravante per reati commessi nelle vicinanze di stazioni ferroviarie. La legge prevede severe sanzioni per le occupazioni abusive di immobili, con pene fino a 7 anni di carcere. Inoltre, le proteste per il clima che danneggiano beni pubblici sono punite più severamente.

Durante le votazioni, la Lega ha ottenuto l’approvazione per l’istituzione di un tavolo tecnico che esplori la fattibilità della castrazione chimica volontaria per i reati sessuali. Le opposizioni si sono opposte strenuamente al ddl, etichettandolo come “liberticida” e “incostituzionale”, ma la maggioranza ha mantenuto la sua posizione nonostante le tensioni interne.

Tra i provvedimenti controversi ci sono anche il divieto per i migranti extra UE di acquistare schede SIM senza un permesso di soggiorno e l’introduzione di body cam per le forze di polizia, sebbene non vi sia obbligo di utilizzo. Il ddl incorpora anche norme per punire i sit-in che bloccano strade o ferrovie, trasformando sanzioni amministrative in reati penali.

A seguito dell’esame al Senato, il centrodestra si è dimostrato compatto, contrastando gli emendamenti proposti dalle opposizioni e fissando un monitoraggio annuale sull’applicazione delle nuove norme. Questo ha portato a una battaglia continua, con il ddl ritenuto un passo verso una “deriva illiberale” dalla maggior parte delle forze politiche di opposizione. Ora la discussione si sposta al Senato, dove le dinamiche potrebbero ancora cambiare.

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