Sul tavolo della politica italiana si discute di vari temi, tra cui lo sciopero e l’annullamento delle multe per i no vax, con accuse e critiche tra le fazioni. Piero De Luca del Partito Democratico definisce la decisione del Governo di abolire le multe un “atto di gravità assoluta”, considerandola “diseducativa, pericolosa ed offensiva”. Anche Giorgio Mulè di Forza Italia è d’accordo, sottolineando l’importanza della vaccinazione come dovere morale e civile e avvertendo che non si può perdonare chi ha violato le regole in un momento di crisi sanitaria.
Matteo Salvini, della Lega, critica il numero elevato di scioperi avvenuti dal governo attuale, sostenendo che se sono necessari così tanti scioperi, significa che questo strumento non funziona più. Riccardo Ricciardi del Movimento 5 Stelle risponde, invitando Salvini ad ascoltare le ragioni dei manifestanti piuttosto che limitarsi ai social media.
Arianna Meloni esprime soddisfazione per il riconoscimento della sorella Giorgia Meloni come persona “più potente d’Europa”, obiettivo che, secondo lei, dimostra il valore dell’Italia sulla scena internazionale. Dal Partito Democratico, Arturo Scotto critica la destra per non trovare risorse per gli ammortizzatori sociali ma essere pronta a condonare le multe dei no vax.
Maria Chiara Gadda di Italia Viva afferma che la norma per abolire le multe per i no vax è stata introdotta senza trasparenza, mentre Paolo Zangrillo di Forza Italia riconosce il diritto di sciopero, ma avverte che deve essere un’ultima risorsa.
Antonio Misiani del Partito Democratico critica l’idea di precettazione, definendola solo una manovra propagandistica. Infine, Daniela Santanchè evidenzia come il riconoscimento internazionale di Giorgia Meloni smonti le narrazioni di isolamento diffuse dalla sinistra, suggerendo che l’Italia stia riacquistando un ruolo centrale nel panorama economico globale. Il dibattito sembra quindi polarizzato tra chi sostiene le misure del governo Meloni e chi critica il suo operato in relazione a salute pubblica e diritti dei lavoratori.