Spesso considerato un genere di ‘serie B’, il fantasy sta registrando un aumento di popolarità in Italia. Nel 2024, nonostante un calo complessivo dei lettori e delle vendite di libri, il fantasy ha visto una crescita del 27,1% da gennaio a ottobre, superando il milione di copie vendute. Questo genere ora rappresenta il 10% del mercato della narrativa di genere, contrariamente a gialli e thriller, il cui volume di vendite è in diminuzione.
Il numero di nuovi titoli pubblicati è rimasto stabile, comunque intorno ai mille, suggerendo che la produzione editoriale non solo è costante, ma che anche lo spazio espositivo nelle librerie aumenta e cresce l’interesse del pubblico. Giovanni Peresson, dell’Associazione Italiana Editori (AIE), afferma che questo non è un fenomeno esplosivo, ma un trend già emerso negli anni precedenti. Lo sviluppo di nuovi editori come Mercurio e Il Castoro Off dimostra che c’è un retroterra di autori e lettori che si sono avvicinati al genere nel tempo.
Il fantasy è descritto come uno spazio difficile da definire a causa delle sue molteplici ibridazioni. Durante l’incontro ‘Libri fantasy e dove trovarli’, Simona Casonato di Mondadori ha sottolineato che il genere abbraccia tanti aspetti, dal ‘dark’ al ‘contemporaneo’, dal fantasy storico a quello ‘urban’. Anche nella classifica dei titoli più venduti è evidente l’interesse del pubblico, con la saga di Rebecca Yarros in prima e seconda posizione, seguita da altri titoli di notevole successo.
Nonostante si parli del fantasy come di un genere di evasione, esperti e editori concordano sul fatto che in realtà offre chiavi di lettura innovative per la realtà contemporanea. Giovanni Peresson ha affermato che il fantasy permette una visione obliqua e critica del tempo presente piuttosto che una fuga. Simona Casonato ha aggiunto che i lettori cercano narrazioni alternative, con autori che creano mondi nuovi per esplorare e sfidare le regole esistenti. Le storie fantasy, quindi, non solo riflettono l’attualità, ma sono anche strumenti di sperimentazione che affrontano questioni rilevanti della società. Tiziano Cancelli di Mercurio ha fatto riferimento a Tolkien, sottolineando che le sue opere offrono uno sguardo profondo sulla società, piuttosto che una semplice metafora.
