“L’ha buttata giù lui, non era pazza, né depressa, è stata l’ennesima vittima di violenza”. Queste le parole della sorella 22enne di una ragazza di 13 anni morta a Piacenza dopo essere precipitata dal tetto di un palazzo. La sorella accusa il fidanzato della giovane, descrivendolo come ossessionato e evidenziando che la vittima cercava di liberarsi da lui. Ha pubblicato sui social alcuni screenshot di chat con la sorella, sottolineando comportamenti preoccupanti del ragazzo. In un toccante messaggio, la sorella ricorda la giovanissima vittima, lodandone la bellezza, l’intelligenza e l’amore ricevuto da tutti, definendola “l’ennesima vittima di femminicidio”.
La giovane, studentessa di un liceo e di origine albanese, è caduta dal balcone di casa in un cortile condominiale di via IV Novembre, in un palazzo che si affaccia sulle mura rinascimentali di Piacenza. Al momento della tragedia, era presente un ragazzo albanese di 15 anni, il quale sarebbe il fidanzatino con cui la vittima aveva una relazione che forse intendeva interrompere. Dopo l’incidente, il ragazzo è stato trattenuto dai Carabinieri per essere interrogato dagli investigatori del Nucleo investigativo di Piacenza, con la supervisione della Procura. È stato rilasciato e ha fatto ritorno a casa.
Secondo la versione del fidanzato, la ragazza avrebbe compiuto un gesto volontario. Tuttavia, amici della vittima hanno espresso dubbi su questa narrazione, sostenendo che non era il tipo da buttarsi e che, anzi, stava pianificando un viaggio a Parigi con la madre. La comunità di Piacenza è sotto shock per la morte della ragazza, che ha suscitato indignazione e preoccupazione per la violenza di genere. Le assertioni della sorella e il contesto dell’evento stanno alimentando un dibattito su una questione sempre più urgente, quella della protezione delle giovani donne e della prevenzione della violenza nelle relazioni giovanili.
