Troppe cose si sono accumulate, con molti impegni e appuntamenti che potrebbero ritardare il percorso della manovra. La legge di bilancio, che dovrebbe essere approvata alla Camera, rischia di subire scossoni in vista delle festività natalizie. Il voto di fiducia, previsto con un cronoprogramma che impone di chiudere entro venerdì sera, potrebbe slittare a sabato mattina. Questa situazione crea un carico di lavoro significativo per parlamentari e commessi, soprattutto considerando che nel pomeriggio si terrà il “concerto di Natale” a Montecitorio.
Le ragioni di questo ingolfamento sono diverse. La Commissione bilancio ha approvato la manovra solo venerdì sera, obbligando un ritorno in Commissione dopo l’arrivo in aula. Le modifiche necessarie, definite dalla maggioranza come “tecniche”, sono percepite dall’opposizione come “di sostanza”. Di conseguenza, la pressione è alta per gli uffici tecnici della Camera e del Mef, che stanno cercando di comporre il testo finale.
La settimana di votazioni ha visto interruzioni e riunioni di maggioranza, con ritiri e riformulazioni di emendamenti. Questo ha portato a una sostanziale metamorfosi del testo originale. Ora, nelle 36 ore che intercorrono dall’approvazione in Commissione all’arrivo in aula, è necessario riorganizzare le norme e verificare le votazioni.
Il timing è sempre più complicato: l’obiettivo è l’approvazione finale entro la mezzanotte di venerdì, ma non è da escludere un rinvio a sabato. Le tempistiche sono tese, e la variabile più critica rimane la preparazione delle tabelle economiche da parte dei tecnici. Solo dopo questo lavoro sarà possibile votare la fiducia.
Giorgia Meloni, durante un dibattito al Senato, ha suggerito che la fiducia potrebbe essere evitata se ci fosse un accordo sui tempi. Questo è stato accolto con scetticismo da Matteo Renzi, che ha sottolineato l’ironia della situazione. Il clima politico è teso, e un passaggio in Commissione è ormai considerato inevitabile, sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Tuttavia, vi è divergenza di opinioni sull’eventuale necessità di rifare il lavoro in Commissione, con l’opposizione che critica il metodo caotico adottato nella scrittura della manovra.