23 Settembre 2024

Il fumo influisce sul DNA anche dopo 30 anni dall’ultima sigaretta

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Anche a distanza di 30 anni dall’ultima sigaretta, il fumo continua a influenzare i geni umani, contribuendo all’insorgenza di malattie negli ex fumatori. Questi risultati sorprendenti provengono da uno studio trentennale pubblicato sul Journal of Cardiovascular Genetics, presentato da Andrea Baccarelli, preside della Harvard School of Public Health, durante la prima conferenza internazionale di medicina ambientale presso l’Università ‘Gabriele D’Annunzio’ di Chieti-Pescara. La ricerca rivela che i marcatori epigenetici, che fungono da “interruttori” dei geni, non tornano mai alle condizioni precedenti, anche a lungo dopo la cessazione del fumo. Ciò implica che gli effetti nocivi continuano a manifestarsi, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari, infarti e ictus.

Inoltre, lo studio sottolinea come anche gli inquinanti ambientali abbiano un impatto significativo sulla salute, iniziando già dalla gravidanza. Liborio Stuppia, rettore dell’Università di Chieti, segnala che le alterazioni epigenetiche variano in base agli inquinanti prevalenti nelle diverse città, legati alle emissioni da traffico o industriali, come quelle delle acciaierie. Queste alterazioni sono collegate all’epidemia di obesità e al calo della fertilità globale, che si sviluppano a causa delle interazioni tra inquinanti (metalli pesanti, bisfenolo, microplastiche) e il nostro patrimonio genetico, già nel grembo materno.

Prisco Piscitelli, vicepresidente di Sima, evidenzia che le modifiche epigenetiche dovute all’esposizione a inquinanti sono responsabili di circa 3,5 milioni di casi di asma a livello globale e contribuiscono all’aumento dei diabetici, che si prevede raggiungeranno i 700 milioni entro il 2050. I principali inquinanti includono metalli pesanti, composti organici e polveri sottili, i cui effetti sono associati a malattie croniche come cancro e patologie cardiovascolari.

È quindi urgente un cambiamento verso una vera prevenzione primaria, enfatizzando l’importanza delle cause ambientali nell’insorgenza di malattie, soprattutto in ambito pediatrico. Alessandro Miani, presidente di Sima, lancia un appello per una nuova visione della medicina che privilegi la prevenzione. La conferenza, dal titolo ‘Minacce ambientali alla salute umana: dalla genetica all’epigenetica’, ha visto la partecipazione di esperti internazionali, sottolineando l’importanza della salute pubblica e dell’epigenetica nel contesto ambientale.

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