Luke Littler è diventato il più giovane campione del mondo nella storia delle freccette, vincendo la finale contro l’olandese Michael van Gerwen con un punteggio di 7-3. Attualmente ha 17 anni e compirà 18 anni il prossimo 21 gennaio. La sua notorietà è cresciuta rapidamente, e sebbene possa non essere ancora al livello di Harry Kane o Jude Bellingham, è già considerato un idolo nel Regno Unito, dove il gioco delle freccette è molto popolare, soprattutto nei pub.
Con il suo trionfo, Littler si unisce a una lista di giovani prodigi dello sport, tra cui Tom Daley, che a 15 anni vinse il campionato del mondo di tuffi nel 2009, e Max Verstappen, che a 17 anni debuttò in Formula 1 con Toro Rosso diventando il più giovane pilota nella storia della categoria. Anche Kobe Bryant ha esordito nella NBA a 17 anni, mentre LeBron James ha fatto il suo debutto a 18 anni e 303 giorni, tutti esempi di giovani che hanno lasciato il segno nel loro sport.
Il percorso di Littler ricorda anche il clamore suscitato dall’assenza di Diego Armando Maradona dalla nazionale argentina ai Mondiali del 1978, dove, nonostante i suoi 17 anni, il ct Menotti non lo convocò. Maradona avrebbe in seguito rimproverato quel rifiuto, anche se l’Argentina vinse il torneo. Al contrario, Ronaldo Fenomeno, che a 17 anni fu convocato per il Mondiale del ’94, osservò la competizione dalla panchina, un evento che ha portato critiche a Carlos Alberto Parreira per non avergli dato la possibilità di giocare.
La precoce carriera di Littler si inserisce in una tradizione di giovani talenti nel nuoto, con esempi come Federica Pellegrini, che vinse l’argento olimpico a 16 anni, e Ian Thorpe, che rappresentava l’Australia già a 14 anni e conquistò due ori ai Mondiali di Perth a 16 anni. A differenza di alcuni di questi atleti, Littler sembra già più maturo della sua età, mentre molti altri giovani campioni apparivano ancora come “bambini”. Tuttavia, la questione dell’età è stata spesso problematica, come dimostrano le controversie legate alle ginnaste cinesi nel mondo della ginnastica, che hanno spinto a modifiche nelle regole di accesso alle gare.
