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Il giudice libera la barca degli 007, ma resta il mistero del destinatario

Restano ancora molti interrogativi riguardo al naufragio della ‘barca degli 007’ sul lago Maggiore, avvenuto il 28 maggio dello scorso anno. Lo skipper Claudio Carminati ha patteggiato una pena di 4 anni per omicidio colposo e naufragio, come confermato dalla sentenza emessa il 12 giugno dalla giudice Anna Giorgetti. Nelle motivazioni, viene sottolineato che la barca, conosciuta come ‘Good…uria’, presenta un passato poco chiaro, e il suo proprietario non è facilmente identificabile. Risulta essere di proprietà della società ‘Love Lake’, appartenente in maggioranza ad Anna Bozkhova, tragicamente deceduta nel naufragio, mentre il restante 5% appartiene a Carminati.

Un aspetto confuso è che la barca, apparentemente registrata sotto bandiera slovena, non appare però registrata presso il Ministero delle Infrastrutture sloveno. Non si sa neppure se fosse già stata venduta prima dell’incidente. Il documento della giudice afferma che non ci sono prove sufficienti sulle questioni societarie legate alla Love Lake né sull’eredità della Bozkhova. Inoltre, la giudice ha riconosciuto che esiste un’incertezza sulla reale proprietà dell’imbarcazione.

Il naufragio ha causato la morte di quattro persone, tra cui Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi, membri dei servizi segreti italiani, e Shimoni Erez, appartenente al Mossad. La sentenza, tuttavia, non menziona le specifiche professioni delle vittime e l’inchiesta della Procura di Busto Arsizio si è concentrata sulle cause del disastro. È emerso che Carminati aveva imbarcato un numero di passeggeri quasi doppio rispetto a quanto consentito e aveva effettuato modifiche all’imbarcazione che ne alteravano la stabilità.

La giudice ha osservato che sarebbe stato sufficiente dirigersi verso il porto di Stresa per evitare il maltempo, evidenziando che la decisione di intraprendere una lunga navigazione senza consultare adeguatamente le previsioni meteo ha costituito una condotta gravemente colposa. Questo comportamento ha contribuito al naufragio e alla morte delle quattro persone. Infine, la barca sarà restituita al “non meglio definito ‘avente diritto’”, con ordine di rimozione delle modifiche non autorizzate.

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