Il governo italiano ha deciso di introdurre una nuova estrazione settimanale per il Lotto e il Superenalotto a partire dal 2025, secondo quanto riferito da alcune agenzie. Questa misura è stata pensata per aumentare le entrate erariali, con proiezioni che stimano un guadagno di 54 milioni di euro per il Lotto e 51 milioni di euro per il Superenalotto, per un totale di 105 milioni di euro nell’arco del prossimo anno. Questa scelta ha attirato aspre critiche, in particolare da Nicola Fratoianni, leader di Alleanza Verdi Sinistra, il quale accusa il governo Meloni di sfruttare i ludopatici e di fare “cassa sulla pelle di chi ha difficoltà legate alla dipendenza da gioco”.
Fratoianni ha descritto questa mossa come una “rapina ai danni di chi è più fragile”, sottolineando la preoccupazione per l’impatto che queste estrazioni aggiuntive potrebbero avere sulle persone vulnerabili. Secondo lui, questa manovra trasmette un messaggio inquietante agli italiani che lavorano: non ci sono aiuti o miglioramenti nella loro condizione lavorativa, quindi devono rivolgersi alla fortuna per cercare di migliorare la loro vita.
Il governo, d’altro canto, sembra giustificare questa iniziativa come una soluzione necessaria per far fronte a un’economia in difficoltà e per aumentare le entrate fiscali. Tuttavia, il dibattito sull’etica di simili politiche di gioco d’azzardo si fa sempre più acceso, con molti esperti e attivisti che avvertono dei potenziali danni derivanti dalla promozione del gioco come strumento di risoluzione economica.
La decisione di implementare un’estrazione aggiuntiva settimanale sembra quindi essere una scelta controversa, che solleva interrogativi sull’approccio del governo nei confronti del gioco d’azzardo e sulla protezione dei cittadini più vulnerabili. In un contesto di crescente interesse per il gioco d’azzardo, diventa fondamentale mantenere un equilibrio tra la raccolta di entrate e la responsabilità sociale, per evitare di danneggiare ulteriormente chi già si trova in difficoltà economica e psicologica.