Basta scorridere la pagina dei risultati di ricerca sul colosso dell’e-commerce per fare un’idea: tra i 8 e i 30 euro c’è l’imbarazzo della scelta. Sniffare cocaina, senza ricorrere alla cinematografica banconota arrotolata, è quanto di più semplice. Finché i kit da sniffatore restano nella “gabbia” del web, c’è poco da fare. Diverso è se quelle cannucce, in titanio, in acciaio o in plastica, finiscono in bella mostra nella vetrina di un negozio nel centro di una zona turistica affollata nel periodo di ferragosto. Impossibile non notare, ancor più difficile restare insensibili.
E a ribellarsi a una vetrina così provocatoria sono stati i sindacati delle forze dell’ordine. Il Mosap per la Polizia e il Nuovo Sindacato Carabinieri. Con toni identici e parole simili, hanno condannato senza mezzi termini la scelta dell’attività commerciale di Soverato, in provincia di Catanzaro, dove il kit per la cocaina è stato esposto.
Dalla denuncia penale alla sanzione amministrativa, i sindacati hanno chiesto un intervento immediato e severo per “un fatto grave, una provocazione – scrive il Mosap, Movimento sindacale Autonomo di Polizia – che ha le sembianze di un avvertimento ‘ndranghetista alla comunità di recupero per tossicodipendenti diretta da Isa Mantelli che si trova in quella zona”.
Detto fatto. In meno di 24 ore, i carabinieri della compagnia di Soverato hanno fatto irruzione nel negozio, una profumeria nel centralissimo Corso Umberto, e hanno smantellato la vetrina incriminata. Del kit non c’è più traccia.
Plauso ai colleghi carabinieri da parte del Nuovo Sindacato dell’Arma, Nsc, che in una nota commenta: “Duole che in un centro turistico molto frequentato come quello di Soverato, sia passato un messaggio così sbagliato e oltraggioso del nostro lavoro a contrasto dello spaccio per il quale dei Carabinieri hanno anche pagato con la vita”.