13.6 C
Roma
venerdì, 10 Gennaio, 2025
HomeTecnologiaIl Legame tra Traumi Cranici, Alzheimer e Parkinson: L'Attivazione dei Virus Dormienti

Il Legame tra Traumi Cranici, Alzheimer e Parkinson: L’Attivazione dei Virus Dormienti

I traumi cranici e le commozioni cerebrali, frequenti in sport come il calcio e la boxe, rappresentano una seria minaccia per la salute, poiché possono riattivare virus latenti come l’herpes, che si trovano nel cervello della maggior parte delle persone. Questa riattivazione provoca infiammazioni e danni cellulari, aumentando il rischio di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson. Un recente studio pubblicato sulla rivista Science Signaling e condotto dalla Tufts University suggerisce che l’uso di farmaci antivirali potrebbe rappresentare un trattamento preventivo dopo un trauma cranico.

Ogni anno, circa 69 milioni di persone in tutto il mondo subiscono lesioni alla testa, con costi stimati intorno ai 400 miliardi di dollari l’anno. I traumi cranici attivano virus dormienti come l’herpes simplex (Hsv-1), presente in oltre l’80% della popolazione. I ricercatori, guidati da Dana Cairns, hanno utilizzato un modello di tessuto cerebrale in laboratorio per simulare traumi, scoprendo che questi traumi risvegliavano il virus dell’herpes presente nelle cellule. Questo risveglio virale ha portato, nelle settimane e nei mesi successivi, a sintomi tipici dell’Alzheimer, tra cui la formazione di placche amiloidi e l’accumulo della proteina tau, accompagnati da infiammazione e morte dei neuroni.

Le conseguenze di traumi ripetuti sono ancora più gravi, evidenziando che in assenza del virus, non si osserva alcun segno delle malattie neurodegenerative. Questo solleva interrogativi sull’uso di farmaci antivirali o antinfiammatori come potenziali trattamenti preventivi post-trauma cranico per arrestare l’attivazione dell’Hsv-1 e ridurre il rischio di sviluppare l’Alzheimer. I risultati della ricerca pongono l’accento su un problema significativo di salute pubblica, sottolineando la necessità di ulteriori indagini per comprendere meglio i meccanismi attraverso cui i traumi cerebrali possano contribuire allo sviluppo di gravi malattie neurodegenerative. L’importanza di questi studi risiede non solo nell’ambito sportivo, ma si estende a tutte le popolazioni a rischio di traumi cranici, evidenziando la necessità di strategie preventive per mitigare le conseguenze a lungo termine dei danni cerebrali.

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

PIÙ POPOLARI