Intervistato da Sportweek, il nuotatore Thomas Ceccon, medaglia d’oro a Parigi, condivide il suo duro percorso sportivo. Il suo idolo nel nuoto è Michael Phelps, mentre nel tennis è Rafael Nadal. Ceccon confessa anche che il suo hobby preferito è dormire e rivela una follia che non ha mai raccontato: si è tuffato nella Senna. Definisce il nuoto uno sport crudele, spiegando che è una continua ricerca di limiti. Il tempo determina il valore dell’atleta; anche nei momenti di allenamento, se non si raggiunge un certo tempo, tutto sembra essere andato male. In competizione, si passa rapidamente dall’essere campioni olimpici a sembrare dei nobili sconosciuti. A differenza di altri sport come il tennis, dove un errore può essere recuperato, nel nuoto basta una partenza sbagliata per compromettere le possibilità di vincere una medaglia d’oro.
Ceccon condivide anche l’intenso momento di tensione prima delle gare, dove rievoca flashback della sua vita e il pensiero che, in caso di sconfitta, potrebbe sentirsi un fallito. Ora, dopo aver vinto a Parigi, si sente sollevato da un grande peso, pensando di più a se stesso piuttosto che a chi si aspettava una sua vittoria. Riconosce il desiderio di vincere, ma ora ha la coscienza a posto. La sua schiettezza nelle dichiarazioni lo ha reso noto e si domanda se si senta un campione scomodo. Accetta le proprie responsabilità sia nel nuoto che nelle sue affermazioni, sostenendo di aver sempre creduto nella possibilità di vincere, portando poi a casa il risultato.
Non ha mai vissuto una crisi profonda nel suo sport, affermando che il nuoto gli è sempre piaciuto. Per molti, il nuoto è una routine pesante, ma lui ha sempre mostrato determinazione, arrivando in anticipo agli allenamenti. Prima delle gare di Parigi, ha preferito isolarsi e concentrarsi solamente sul nuoto, segno della sua dedizione senza compromessi.