Matteo Renzi, in un’intervista durante l’evento per il quinto anniversario di Italia Viva al Teatro di Parenti a Milano, risponde chiaramente a chi gli domanda se ha intenzione di tornare nel Partito Democratico (Pd). Renzi racconta di aver recentemente partecipato a una Festa dell’Unità a Pesaro, che ha visto la partecipazione di circa duemila persone, tanto che sono stati costretti a rimborsare i prenotati per il ristorante a causa dell’affluenza. Sottolinea che non ha alcuna intenzione di riavvicinarsi al Pd e non riflette nemmeno su un possibile ritorno.
Renzi afferma che se gli elettori del Pd non intendono votare per lui, è giusto e che possono tranquillamente scegliere di rimanere nel partito. Il suo obiettivo è attrarre un elettorato diverso, più moderato e riformista, distinguendosi chiaramente dalla linea politica di Elly Schlein, l’attuale leader del Pd. Renzi non si pente delle riforme attuate durante il suo governo, come le unioni civili, gli 80 euro, il Jobs Act e le leggi nel settore del terzo settore e sull’autismo. Esprime orgoglio per questi risultati e rivendica il loro valore con fermezza.
Inoltre, Renzi critica Giuseppe Conte, sostenendo che non possa definirsi un leader di sinistra, essendo lui stesso responsabile di aver firmato i decreti Salvini. Questa affermazione sembra volere mettere in discussione le credenziali di sinistra di Conte e ribadire la coerenza delle sue posizioni politiche, a differenza di quanto percepito nel Pd attuale. In sintesi, Renzi manifesta una volontà di perseguire una propria strada politica, con l’obiettivo di costruire un’alternativa riformista al Pd, senza alcun rimorso per le scelte passate. La sua ambizione è chiara: attrarre un’elettorato che cerca una proposta diversa rispetto a quello offerto dal Partito Democratico.