Il dibattito sulla riforma della legge sulla cittadinanza in Italia sta prendendo piede, con il Partito Democratico (Pd) che spinge per una riforma basata sullo Ius Soli. Il segretario del Pd, Elly Schlein, ha sottolineato l’importanza di garantire che i bambini nati e cresciuti in Italia siano riconosciuti come italiani, affermando che “nelle nostre classi non ci sono italiani e stranieri, ma bambini che hanno diritto a un’istruzione di qualità”. Questo orientamento rappresenta un passo avanti rispetto alle precedenti proposte di riforma.
Il Partito Democratico sembra intenzionato ad affrontare il tema della cittadinanza in modo inclusivo, non per deludere le aspettative delle comunità interessate. La proposta dello Ius Soli si contrappone all’approccio dello Ius Scholae, sostenuto principalmente dai Cinque Stelle, che preferiscono un sistema che riconosca la cittadinanza sulla base del percorso educativo piuttosto che semplicemente della nascita. Questa idea è storicamente sostenuta dai Cinque Stelle che, in legislature passate, hanno presentato proposte simili incentrate sulla regolarizzazione della cittadinanza per chi ha frequentato scuole italiane.
Italia Viva, rappresentata da Maria Elena Boschi, sostiene analogamente lo Ius Scholae nella versione approvata dalla Camera nel 2017, chiedendo il sostegno di Forza Italia. Il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), pur preferendo lo Ius Soli, si è mostrato aperto a una condivisione con le opposizioni in merito allo Ius Scholae, se ciò contribuisse a superare le disparità presenti nell’attuale legislazione.
Attualmente, nel Pd non ci sono stati incontri formali per discutere la questione, ma il dibattito si sta sviluppando nelle chat interne dei gruppi, evidenziando un chiaro sostegno verso lo Ius Soli. Si stima che questa forma di riforma non si limiterà semplicemente all’attribuzione di cittadinanza sulla base della nascita, ma includerà criteri ulteriori da discutere, rispondendo così a preoccupazioni emerse, ad esempio, dal leader dei Cinque Stelle Giuseppe Conte. Conte ha manifestato riserve su una riforma che non tenga conto dei processi di integrazione necessari.
Con l’approccio del Pd, la discussione avrà avvio fra non molto, in quanto alcune commissioni riprenderanno le attività la settimana successiva. Schlein ha espresso l’intenzione di coinvolgere le forze sociali e le associazioni che operano nel settore, per assicurarsi che il processo di riforma incontri effettivamente le necessità delle comunità interessate. “Vogliamo confrontarci con le reti e le associazioni”, ha affermato Schlein, sottolineando l’urgenza di una riforma attesa da decenni.
In sintesi, la proposta di riforma della legge sulla cittadinanza in Italia sta emergendo come un tema cruciale, con diverse forze politiche che si stanno confrontando su quale sia l’approccio migliore per garantire diritti ai giovani nati o cresciuti nel Paese.