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domenica, 24 Novembre, 2024
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Il pizzaiolo impeccabile che voleva colpire la chiesa di Bergamo

Un ragazzo egiziano di 22 anni, E.S., è stato arrestato a Bergamo con l’accusa di apologia di reati aggravati da finalità terroristica. L’inchiesta, ancora in fase embrionale, ha subito una forte accelerazione a causa dei timori su un possibile attentato imminente, poiché il giovane aveva espresso l’intenzione di compiere un attacco presso la chiesa di Sant’Alessandro in Colonna, un luogo di culto significativo nella città.

E.S., che lavorava in una pizzeria, aveva iniziato la sua vita in Italia come irregolare, arrivando dalla Libia, ma con il tempo era riuscito ad ottenere un permesso di soggiorno e a stabilirsi in modo apparentemente normale. Tuttavia, le autorità di intelligence hanno scoperto la sua affiliazione a un network legato allo ‘Islamic State Khorasan Province’, tramite attività sui social media in cui condivideva ideologie estremiste e mostrava intenti di passare all’azione. L’indagine ha portato alla luce 62 profili seguiti dal giovane, caratterizzati da connotazioni radicali.

Le intercettazioni hanno rivelato conversazioni inquietanti, in cui il ragazzo esprimeva frustrazione per la vita quotidiana e ponderava atti di violenza, come accoltellare i fedeli cattolici in chiesa. Inoltre, condivideva l’idea di attacchi contro gli ebrei e manifestava un’ammirazione per la figura di Masih al-Dajjal, l’Anticristo secondo il credo islamico.

Nonostante non siano emersi elementi diretti che collegassero E.S. a un’associazione terroristica specifica, il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto necessario l’arresto basandosi sulla sua adesione all’ideologia islamista radicale. La pericolosità del ragazzo è confermata dalla sua personalità estremista e dall’assenza di garanzie contro possibili fughe, visto che il suo permesso di soggiorno è in scadenza.

L’operazione è stata condotta dalla Polizia, e ulteriori sviluppi dell’inchiesta sono previsti a breve. La continuità e la rapidità con cui le indagini stanno progredendo indicano la gravità della situazione e il potenziale rischio che il giovane rappresentava per la comunità.

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