Nel settembre del 1944, l’operazione “Market Garden” rappresentò un ambizioso tentativo da parte degli Alleati di conquistare cinque ponti in Olanda per minacciare Berlino e porre fine alla guerra. L’operazione, ideata dal Maresciallo Bernard Law Montgomery, puntava ad aggirare la Linea Sigfrido. Tuttavia, il piano si rivelò presto troppo ottimistico. Già in precedenza, nella battaglia del Sangro nel 1943, Montgomery aveva mancato occasioni decisive.
L’operazione prevedeva l’uso di 40.000 paracadutisti, con un attacco aereo iniziale efficace per compromettere le difese tedesche. Tuttavia, i generali tedeschi, anticipando l’attacco, erano pronti a contrattaccare. La chiave del successo risiedeva nella conquista rapida dei cinque ponti per impedire ai tedeschi di riprendersi e organizzare una difesa.
I problemi emersero già in fase di attuazione: il bombardamento tedesco del ponte di Son ritardò il cronoprogramma degli Alleati. Le difficoltà logistiche sul campo di battaglia, unita a condizioni meteorologiche avverse, complicarono ulteriormente la situazione. Le divisioni alleate, mal coordinate, furono quindi ostacolate nella loro avanzata.
La battaglia si focalizzò ad Arnhem, dove i paracadutisti britannici della 1ª brigata, guidati dal colonnello Frost, si trovarono sotto attacco da parte delle truppe germaniche. Nonostante la resistenza disperata, le munizioni cominciarono a scarseggiare. Nel frattempo, altri reparti alleati cercarono di consolidare la loro posizione a Nijmegen, ma l’operazione cominciò a segnare il passo.
Il destino della brigata polacca, inviata in Olanda per rinforzare le posizioni, fu altrettanto sfortunato. Gli Alleati, sotto crescente pressione, erano incapaci di conquistare il quinto ponte sul Reno, segnando il fallimento di “Market Garden”. Alla fine del conflitto, gli Alleati subirono gravi perdite, stimabili tra 17.000 e 20.000 uomini, mentre le perdite tedesche furono di circa 7.000.
L’operazione si concluse con un ritiro massiccio da Arnhem, dove gli Alleati non riuscirono a festeggiare le tanto attese vittorie. Con la Germania ancora chiusa, l’Olanda sarebbe stata liberata solo nel maggio del 1945. Il ponte di Arnhem, non conquistato, venne distrutto durante il conflitto e successivamente ricostruito nel 1948, dedicato al colonnello Frost.