“No, assolutamente”. Così risponde il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, alle accuse avanzate da chi sostiene che nel processo Open Arms, che vede Matteo Salvini imputato, la magistratura stia agendo per motivi politici. Santalucia sottolinea che, anche se si fosse trattato di un mandato politico, ciò non giustificherebbe la violazione di una legge penale, che è al centro dell’imputazione. Sarà fondamentale identificare se il ministro, pur operando con un mandato politico secondo la propria interpretazione, abbia effettivamente violato la legge. La normativa penale deve essere rispettata da tutti, inclusi i membri del governo.
In risposta al presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha affermato che i magistrati intendono interpretare le leggi a modo loro, Santalucia ha ribattuto che il compito della magistratura è proprio questo: interpretare le leggi. È essenziale comprendere il significato di un testo normativo e i giudici di Palermo si impegneranno a farlo correttamente.
Dall’altra parte, la senatrice della Lega Giulia Bongiorno, avvocato di Salvini nel processo Open Arms, ha critico riguardo le affermazioni della magistratura, sostenendo che è grave accusare chi esprime opinioni su un processo di compiere un’aggressione. Bongiorno ha definito il comunicato dell’Anm come potenzialmente in grado di interferire ingiustamente nel corso del processo.
Inoltre, la senatrice ha rimarcato che per anni ci sono state tragedie in mare, anche sotto governi di centrosinistra, senza che nessun ministro dell’Interno fosse mai stato processato. Nel caso attuale, sottolinea, non si è verificata alcuna tragedia, non ci sono stati morti e l’Open Arms era sotto assistenza, il che solleva interrogativi sull’oggetto del processo. La Bongiorno conclude chiedendosi se si tratti di un procedimento giuridico o di una questione di linea politica, evidenziando le problematiche legate all’uso della giustizia in contesti politicamente sensibili.