Il 28 novembre, il Consiglio comunale di Pinerolo ha respinto la mozione per conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, suscitando dibattiti e polemiche. Il sindaco di Pinerolo, Luca Salvai, ha dichiarato che la decisione non era contro la Segre, ma piuttosto un rifiuto della strumentalizzazione politica da parte del consigliere di destra Dario Mongiello. Secondo Salvai, l’accusa di antisemitismo nei suoi confronti è infondata e ridicola. Ha spiegato che la mozione fosse finalizzata a un uso strumentale del nome di Segre, collegando la Shoah all’attuale conflitto israelo-palestinese, un accostamento che ha trovato inaccettabile. Salvai ha sottolineato che non è possibile condannare le azioni dello Stato di Israele senza affrontare il rischio di essere accusati di antisemitismo, e ha ribadito che il conferimento della cittadinanza onoraria è un atto simbolico di grande rilevanza.
Dalla parte delle opposizioni, Mongiello ha accusato la maggioranza di non aver mai preso iniziativa per la mozione in due anni e ha affermato che la sua proposta era sempre stata lineare. Sostiene che il suo voto favorevole all’emendamento, che modificava la sua mozione come richiesto dalla maggioranza, dimostrava il suo desiderio di unità. Mongiello ha inoltre criticato il sindaco, suggerendo che la sua opposizione alla mozione è stata influenzata dalle sue posizioni politiche, evidenziate anche da un incidentale affaccio del sindaco con la bandiera palestinese. Questo gesto ha portato Mongiello a scrivere al Prefetto per riportare la legalità e rimuovere la bandiera.
La critica di Mongiello si concentra sul fatto che, nonostante i suoi sforzi per portare avanti la causa della cittadinanza onoraria per Segre, non c’è stata risposta dalla maggioranza. Ha concluso affermando che il sindaco avrebbe dovuto mostrare un maggiore rispetto per una figura così importante come Segre e che la mozione meritava di essere considerata con serietà, piuttosto che come strumento per un dibattito politico superficiale. L’intera vicenda ha sollevato interrogativi sulla gestione della memoria storica e sul modo in cui questioni delicate come quella della Shoah vengono affrontate nel contesto politico attuale.