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martedì, Ottobre 15, 2024
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Il Rischio Mortale del Caldo Estremo per i Senza Fissa Dimora

Uno studio della Boston University School of Public Health (BUSPH), pubblicato sull’American Journal of Epidemiology, ha rivelato che i decessi tra le persone senza fissa dimora (PEH) nelle contee di Clark (Nevada) e Los Angeles (California) sono da 10 a 100 volte più frequenti rispetto a quelli attribuibili al caldo nella popolazione generale. Le PEH, a causa della loro vulnerabilità legata all’abitazione, sono fortemente colpite dagli effetti del clima estremo sulla salute.

Lo studio ha analizzato i tassi di mortalità in queste due contee, caratterizzate da climi caldi, evidenziando un legame significativo tra temperature elevate e mortalità tra le PEH. Nella contea di Clark, circa il 50% dei decessi osservati durante il periodo di ricerca è stato attribuito a temperature giornaliere più alte. Anche se nella contea di Los Angeles il tasso diretto di mortalità legato al caldo era inferiore, solo il 5,2%, il caldo ha comunque contribuito a molti più decessi rispetto al freddo in entrambe le aree studiate.

Questa ricerca è la prima a focalizzarsi sulla mortalità relativo al caldo tra i senzatetto, portando alla luce informazione preziosa per le politiche di salute pubblica. Il contesto è recente, poiché la costa occidentale degli Stati Uniti ha affrontato ondate di calore senza precedenti, con temperature che hanno raggiunto i 111 gradi a Los Angeles e 104 gradi a Las Vegas. Le due città vedono tassi di senzatetto che superano la media nazionale, rendendo urgente la questione della salute di questa popolazione vulnerabile.

Il dottor Jonathan Jay, autore senior dello studio, ha espresso la sua sorpresa riguardo all’entità dell’associazione trovata, sottolineando l’importanza di sviluppare interventi e politiche mirate che possano ridurre i tassi di malattia e mortalità tra i PEH. Le scoperte suggeriscono anche che l’esposizione al calore amplifica le disuguaglianze sanitarie già esistenti per i senzatetto, evidenziando la necessità di concentrare la ricerca sulla salute e il clima in queste comunità emarginate. Le evidenze raccolte rappresentano un imperativo morale per i sistemi di assistenza sociale e sanitaria, affinché vengano implementate misure più efficaci a protezione di questa popolazione vulnerabile.

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