sabato, Ottobre 5, 2024
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Il ritorno degli spiriti

Monica Maggioni, giornalista e documentarista, presenta il suo libro “Spettri” (Longanesi), un’opera che esplora storie irrisolte e dimenticate, legate a conflitti e violenze attuali. Con un titolo che richiama l’idea di conti mai realmente chiusi con la nostra coscienza, l’autrice riflette su eventi culminati il 7 ottobre 2023, quando l’attacco a Israele ha scosso il mondo dalla sua illusione di controllo.

Attraverso una raccolta di ricordi personali e professionali, Maggioni rievoca il suo passato di reporter, attingendo ad esperienze uniche come l’incontro con Ahmed Yassin a Gaza e un’intervista a un addestratore di attentatori suicidi in Cisgiordania. Da questi luoghi caldi, il racconto si espande verso l’America, con un’intervista al suprematista ariano August Kreis, e all’Europa, con il riferimento al massacro di Utøya nel 2011 compiuto da Anders Breivik. Maggioni esplora anche la capitale del Califfato, Raqqa, attraverso le parole di una foreign fighter pentita e, successivamente, si addentra nella paura di Tehran sotto il regime del torturatore Morteza Talaei.

Il libro culmina a Kabul, dove famiglie cercano di fuggire al ritiro delle truppe Usa dall’Afghanistan. Maggioni si propone di usare il suo lavoro non solo come testimonianza, ma anche come mezzo per narrare il dolore e la disperazione che persistono nel tempo, trasformando il reportage in un meticcio romanzo di docufiction. In questo testo, le vite delle vittime e dei carnefici si intrecciano, richiamando il lettore a non distogliere lo sguardo dalle atrocità della storia.

L’autrice si interroga sulle conseguenze delle scelte politiche, come l’abbandono dell’Afghanistan a un nemico che era stato sconfitto, domandandosi quante vite siano state compromesse da tali decisioni. Maggioni vuole dare un volto a queste “apparecchiature” di violenza e disperazione, guidando il lettore a riconoscere che gli inferni possono manifestarsi sotto forme concrete come prigioni e campi profughi. La narrazione serve non solo a ricordare, ma anche a spingerci verso una ricerca di pace, sia per coloro che hanno vissuto queste esperienze, sia per noi stessi.

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