Nel 2024, il settore del lusso ha registrato una flessione globale delle vendite del 2%, arrivando a 363 miliardi di euro, dopo anni di crescita. Questo dato, emerso da uno studio di Bain & Company e Fondazione Altagamma, rappresenta una battuta d’arresto significativa. La dipendenza dal mercato dei clienti più facoltosi ha portato a una polarizzazione del mercato, dove solo un terzo delle aziende del lusso prevede una crescita, a differenza dei due terzi del 2023. Kering, ad esempio, prevede un utile operativo dimezzato, a causa del crollo del 25% nelle vendite di Gucci, pilastro del suo fatturato.
Il gigante LVMH ha affrontato un calo simile nelle vendite. Per il 2025 si stima una modesta ripresa a livello globale, ma la crescita rimarrà limitata. Cambiamenti macro-ambientali potrebbero influenzare la ripresa. In Italia, il settore ha chiuso il 2024 sotto i 96 miliardi di euro, con una flessione del 5,3%, in particolare nel comparto pelletteria e calzature, che ha subito un calo dell’8,1%.
Tra le cause del rallentamento ci sono il calo della domanda in Cina, un mercato chiave, e fattori geopolitici che influenzano la fiducia dei consumatori. Inoltre, l’aumento dei prezzi dei beni di lusso, cresciuti del 52% in Europa dal 2019, ha contribuito alla “stanchezza del lusso”. La qualità non è cresciuta di pari passo, disincentivando anche i clienti benestanti.
Le indagini su marchi noti per sfruttamento della manodopera lungo le catene di approvvigionamento, come Armani e Dior, potrebbero avere ripercussioni sulle vendite, in un settore che basa la sua reputazione sull’immagine. Alcuni marchi, come Chanel, stanno investendo nell’internalizzazione dei fornitori per evitare tali problemi.
In risposta ai fattori di crisi, alcuni rivenditori online hanno chiuso, mentre altre aziende hanno cercato di consolidarsi. Allo stesso tempo, diversi marchi stanno rinnovando il management, introducendo nuovi stilisti, mentre altri sono ancora in attesa di nuovi direttori creativi. Questa situazione di incertezza e cambiamento rappresenta una sfida per il settore del lusso, che si trova a dover affrontare sia crisi interne che esterne.
