Le allergie alimentari rappresentano una grave minaccia, ma grazie a un nuovo trattamento, i bambini possono beneficiare di una terapia che riduce il rischio di reazioni avverse. Un anticorpo monoclonale, già utilizzato per l’asma, è stato testato presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Dopo 12 mesi di trattamento, oltre il 60% dei pazienti ha potuto seguire un’alimentazione totalmente libera. Questi bambini, spesso affetti da altre allergie come dermatite atopica e asma, possono reagire gravemente a cibi generalmente innocui tramite sintomi che colpiscono respirazione, pelle, sistema digestivo e cardiovascolare.
Fino a poco tempo fa, le opzioni terapeutiche si limitavano all’evitamento rigido di determinati alimenti o alla desensibilizzazione, un processo di introduzione controllata di allergeni. Attualmente, la terapia farmacologica prevede la somministrazione di Omalizumab, il quale neutralizza le IgE circolanti. Questo farmaco è stato recentemente approvato dalla FDA come prima terapia per le allergie alimentari, pur continuando a richiedere l’evitamento dell’alimento scatenante. Ricerche hanno dimostrato che Omalizumab aumenta la soglia di reazione agli allergeni, agendo come un elemento protettivo.
La sperimentazione al Bambino Gesù ha dimostrato, su 65 bambini trattati per un anno, che il farmaco aumenta significativamente le soglie di reazione (per esempio, fino a 250 volte per il latte e le nocciole) e riduce drasticamente le reazioni anafilattiche, passando da 98 casi a 8. Un dato significativo è che l’88% dei pazienti ha potuto reintrodurre alimenti precedentemente esclusi dalla dieta, con il 61,5% che ha raggiunto una dieta completamente libera.
Questa liberazione dalla restrizione alimentare ha anche portato a un miglioramento della qualità della vita per i bambini e le loro famiglie, riducendo la preoccupazione legata a possibili esposizioni accidentali. Come hanno evidenziato la dott.ssa Stefania Arasi e il prof. Alessandro Fiocchi, questi risultati aprono la strada a una nuova vita per i bambini con allergie alimentari, contrastando le limitazioni precedenti e migliorando significativamente il loro benessere.