13.8 C
Roma
giovedì, 21 Novembre, 2024
HomeSaluteIl verme Loa Loa: nove anni di mistero

Il verme Loa Loa: nove anni di mistero

“Ho qualcosa che si muove nell’occhio”, così si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale di Camposampiero (Padova) un uomo di origine camerunense. Inizialmente, i medici hanno pensato a una semplice infiammazione, ma l’uomo aveva in realtà un’infezione rarissima conosciuta come loiasi, causata dal verme parassita Loa Loa. Questo caso ha coinvolto l’équipe di Oculistica dell’ospedale e il laboratorio analisi dell’Usl 6, portando quest’ultimo a vincere il primo premio nella categoria “poster” al 56° Congresso Nazionale SIBioC, dedicato alla Medicina di Laboratorio.

Il verme Loa Loa si trova principalmente nelle foreste pluviali dell’Africa occidentale e centrale, ha una forma cilindrica e filiforme e viene trasmesso all’uomo tramite la puntura di un tafano. I sintomi riportati dal paziente includevano iperemia congiuntivale, lacrimazione, prurito e edemi alle caviglie e ai polsi.

Dopo aver identificato correttamente il problema, il team medico ha prontamente rimosso il verme dall’occhio del paziente. Durante gli esami di laboratorio, è stato possibile rinvenire tracce di microfilarie, ovvero le femmine adulte del verme, nel sangue periferico dell’uomo. È significativo notare che il paziente non rientrava in Africa da nove anni, rendendo il suo caso il più longevo di loiasi nella storia recente, un evento particolarmente raro in Europa.

La loiasi è generalmente studiata nei manuali medici a causa della sua rarità al di fuori delle regioni endemiche, e questo caso eccezionale ha messo in luce non solo la complessità delle infezioni parassitarie, ma anche l’importanza della ricerca in medicina e del lavoro di squadra tra diverse specialità cliniche. Sia i medici che il personale del laboratorio hanno dimostrato grande competenza, contribuendo a un risultato che ha ricevuto riconoscimenti a livello nazionale. La gestione di questa infezione rara rappresenta un’importante lezione per la comunità medica, evidenziando la necessità di una continua attenzione verso le malattie esotiche, anche in contesti dove sembrano non essere una minaccia immediata.

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

PIÙ POPOLARI