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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Il WWF contro l’Abruzzo, contesta l’uccisione di quasi 500 cervi, cuccioli compresi

La deliberazione della Giunta regionale abruzzese che autorizza, da ottobre, l’uccisione (o “prelievo selettivo”) di quasi 500 cervi, cuccioli compresi, in due aree della provincia di L’Aquila, è stata stroncata in pelle come “provvedimento suicida” dal presidente del WWF Italia, Luciano Di Tizio.

Secondo Di Tizio, l’Abruzzo ha sviluppato negli anni una propria immagine, fatta di amore per la natura e per gli animali, che rischia di cancellare la Regione per accontentare poche decine di cacciatori, senza aiutare gli agricoltori che avrebbero bisogno di ben altro.

La gravità della situazione è stata sintetizzata anche da Riccardo Milani, regista del film “Un mondo a parte”, girato proprio in Abruzzo. Secondo Milani, la questione dell’abbattimento di circa 500 cervi non riguarda solo le Associazioni ambientaliste e animaliste, ma direttamente la gente d’Abruzzo, terra con una storia centenaria di tutela ambientale e faunistica.

Milani sostiene che il provvedimento non solo crea un grave danno d’immagine e quindi economico, ma non risolve i problemi degli agricoltori, che hanno bisogno di misure più efficaci per proteggere le loro coltivazioni. Il regista chiede che il presidente della Regione Abruzzo, l’On. Marco Marsilio, riconsideri tutta la questione e non abbatte più gli animali diventati ormai simbolo di questa meravigliosa Regione.

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