Nord, sud, ovest, est. La serie dedicata agli 883, Massimo (Max) Pezzali e Mauro Repetto, sta riscuotendo grande successo, suscitando riflessioni sui sentimenti di nostalgia e appartenenza di una generazione. Gli anni ’90, con i loro viaggi in motorino e le amiche compagnie, risvegliano la memoria di chi oggi ha circa quarant’anni. Molti millennials si trovano in una fase difficile, quasi inseguendo un ideale di vita che sembra sfuggire, sentendosi inadeguati in una società in continua evoluzione, con lo scetticismo che pervade le loro esperienze quotidiane.
Non si tratta solo di musica, ma di un sentimento più ampio, una ricerca di identità attraverso varie forme d’arte contemporanea, come i lavori di Pablo Trincia e Zerocalcare, che trattano il tema della solitudine e del dolore esistenziale. Peri millennials, l’esplorazione di un senso di incompletezza è vissuta come un’urgenza; cercano di capire chi sono in un mondo che sembra non riconoscerli.
Nella serie “Hanno ucciso l’uomo ragno” emerge la storia di una bocciatura, un momento di fallimento che potrebbe rivelarsi liberatorio, come per Max che ha trovato in Repetto la spinta per dare vita agli 883. Anche l’autore del testo rileva come le sconfitte siano parte integrante della vita e possono condurre a nuove opportunità, contrastando la pressione della performance moderna, dove l’errore sembra inaccettabile.
Il messaggio si rivolge all’importanza dell’errore e della risalita, valori che, se compresi, possono informare la generazione X. La storia degli 883 diventa così un esempio di rinascita. Rappresentano l’eredità di chi ha vissuto esperienze simili, rendendo i loro testi e canzoni specchi delle esperienze passate e presenti.
In fondo, la ricerca di identità per i millennials continua, tra ricordi e presente, in un tentativo di trovare un posto in questo mondo. Con la nostalgia dei testi di Max e Mauro, che parlano di un’intensa esperienza di vita, si propone una riflessione sulla vulnerabilità dell’esistenza. Nord, sud, ovest, est: il percorso è intriso di domande sull’identità, su cosa si stia cercando. La risposta rimane aperta, lasciando spazio per ulteriori esplorazioni nel tempo.