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domenica, 24 Novembre, 2024
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Imposta del 2% sui patrimoni oltre questa soglia

È stata proposta una nuova tassa del 2% sui patrimoni superiori a un miliardo di euro in Francia, mirata a ridurre il deficit pubblico e il debito nazionale, uno dei più alti d’Europa. L’emendamento è stato approvato grazie ai voti della sinistra, ma le sue disposizioni devono ancora essere confermate dall’Assemblea Nazionale. In caso di necessità, il governo potrebbe forzare il passaggio della legge utilizzando l’articolo 49.3 della Costituzione francese, che consente l’approvazione senza voto.

Il governo si aspetta che questa imposta possa portare almeno due miliardi di euro nelle casse statali e stima che le imprese contribuiranno per circa otto miliardi. Attualmente, il debito pubblico francese è previsto al 114,7% del PIL per il 2025, con un deficit che si avvicinerà al 5%. La necessità di nuove tasse appare cruciale, soprattutto considerando che la Francia potrebbe dover emettere obbligazioni per un valore record di 300 miliardi, con il costo del servizio del debito che sale a 54,9 miliardi. Questo ha portato a un aumento dello spread tra i titoli francesi e tedeschi, raggiungendo quasi 80 punti base.

Tuttavia, c’è forte opposizione alla situazione di emergenza fiscale, con molti cittadini che non vogliono fare sacrifici e chiedono che a pagare siano i più facoltosi. Recentemente, oltre duecento miliardari, tra cui Abigail Disney e Brian Cox, hanno sostenuto l’idea di una tassa sui super-miliardari, sottolineando la necessità di restituire alla comunità. Anche in Italia, il 79% dei milionari è favorevole a una simile tassa, secondo un sondaggio di Patriotic Millionaires. Infatti, l’1% più ricco in Italia possiede il 12% del reddito nazionale ma paga meno tasse in proporzione rispetto al restante 99%.

In sintesi, la proposta della tassa del 2% su patrimoni densi di ricchezze suscita discussioni accese e divisioni politiche, con le aspettative che si intrecciano con le necessità finanziarie dello stato e il crescente desiderio di giustizia fiscale tra i cittadini. La situazione rimane quindi in fase di attesa, in attesa dell’ulteriore esame della legge di bilancio.

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