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giovedì, 21 Novembre, 2024
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In Africa le donne si liberano dalla schiavitù grazie all’IoT

Sulle rive del lago Vittoria, in Kenya, un gruppo di donne pescatrici, che in passato erano vittime di sfruttamento sessuale, sta utilizzando l’Internet delle cose (IoT) per migliorare la loro situazione economica e liberarsi dai loro aguzzini. Tra queste donne c’è Milly, una commerciante di pesce che ha raccontato a SciDev.Net come fosse stata costretta a offrire il proprio corpo ai pescatori per ottenere pesce a prezzi accessibili da rivendere al mercato. Oggi, però, Milly ha preso il controllo della propria vita allevando pesci tilapia e utilizzando le tecnologie digitali per gestire il suo business senza dover contrattare con pescatori disonesti.

Milly e altre donne hanno investito in gabbie galleggianti in un allevamento ittico che è monitorato digitalmente sul lago. Grazie ai loro smartphone, possono accedere a dati essenziali sulla salute dei pesci allevati, ottenendo nel contempo una maggiore indipendenza finanziaria. Questo nuovo approccio non solo sta aiutando queste donne a combattere lo sfruttamento sessuale, ma sta anche contribuendo a ridurre la povertà nelle loro famiglie e migliorando la sicurezza alimentare, poiché ora assumono direttamente il controllo del processo di produzione del pesce.

Le storie delle donne che partecipano a questa iniziativa sono significative. Ad esempio, durante una discussione organizzata da SciDev.Net sulla spiaggia di Rasira nella contea di Homa Bay, alcune donne provenienti da diverse spiagge di Migori hanno condiviso le loro esperienze. Hanno affermato che possedere gabbie per i pesci e utilizzare Internet per la gestione degli allevamenti ittici le ha liberate dalle dinamiche di sfruttamento, note come “Jaboya”, e dalla povertà che le aveva tenute bloccate.

Angela Errie, una partecipante a questa discussione, ha sottolineato l’importanza del nuovo progetto. Ha affermato che ora stanno vedendo realizzarsi la possibilità di sradicare la povertà: “Quando hai qualcosa a portata di mano, puoi andare oltre”. Prima di intraprendere l’allevamento ittico, le donne dipendevano economicamente dagli uomini, che detenevano il controllo su tutti gli aspetti della vita domestica. Con l’avvio di questo progetto, hanno acquisito nuove competenze e maggiore autonomia economica. Errie ha anche rivelato che, dopo le vendite, pianificano di mantenere il denaro in banca, senza che gli uomini ne siano a conoscenza, segnando così un passaggio significativo verso l’indipendenza.

Questa trasformazione non riguarda solo il miglioramento delle condizioni economiche, ma anche un cambiamento culturale profondo, dove le donne stanno riconquistando il loro posto nella società e nella gestione delle loro vite. Grazie all’adozione della tecnologia e al lavoro cooperativo, queste donne stanno riscrivendo le loro storie, sfidando le norme sociali e potenziando se stesse per un futuro migliore e più sostenibile.

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