Dal 1 gennaio al 31 agosto 2024, l’Italia ha registrato un significativo incremento di casi di morbillo, con 864 notifiche, pari a 22 casi per milione di abitanti, di cui 53 solo nel mese di agosto. Questo dato è riportato nel bollettino mensile dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che segnala come 17 delle 20 regioni italiane abbiano registrato casi, con le otto regioni più colpite (Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Sicilia, Campania, Toscana, Abruzzo, Liguria) responsabili del 90,7% dei casi. L’incidenza più alta si è osservata in Abruzzo, con 52 casi per milione di abitanti. I pazienti hanno un’età mediana di 30 anni; oltre la metà dei casi riguarda giovani adulti e il 23,9% gli over 40. L’ISS sottolinea preoccupazione per i bambini sotto i cinque anni, che rappresentano una parte significativa dei contagi, incluso 41 casi in bambini di meno di un anno, non vaccinabili per età.
Il tasso di persone non vaccinate è elevato: il 89,9% dei casi ha riportato di non aver ricevuto alcuna vaccinazione. Emanuele Nicastri, direttore dell’unità di Malattie Infettive dell’ospedale INMI Spallanzani di Roma, invita le persone della fascia 25-45 anni a controllare il proprio stato vaccinale e a vaccinarsi, poiché il morbillo colpisce ora prevalentemente giovani adulti grazie ai tassi di vaccinazione infantile.
Il morbillo, altamente contagioso, è causato dal Morbillivirus, responsabile di epidemie globali antecedenti l’introduzione del vaccino negli anni ’60. Nel 2022, si stima che il morbillo abbia causato circa 136.200 decessi, soprattutto in paesi in via di sviluppo. La contagiosità è notevole: circa il 90% delle persone suscettibili che vengono esposte al virus contraggono la malattia. I sintomi iniziali includono tosse e febbre alta, seguiti da un caratteristico esantema.
Le complicanze possono colpire fino al 30% dei casi, comprendendo polmonite e encefalite, con possibili esiti gravi. Sebbene esista un vaccino efficace, sicuro e a basso costo, è fondamentale garantire la vaccinazione per prevenire il morbillo, con un ciclo vaccinale raccomandato a 12 mesi e a 5 anni, per proteggere oltre il 90% delle persone vaccinate.