22 Settembre 2024

In Trionfo Anche Tamberi e Iapichino: Eccellenze Italiane

Non solo Leonardo Fabbri, ma anche Gianmarco Tamberi e Larissa Iapichino hanno brillato alle finali della Diamond League a Bruxelles. Tamberi ha conquistato il terzo ‘diamante’ della sua carriera nel salto in alto, superando 2,34 metri al terzo e ultimo tentativo, battendo l’ucraino Oleh Doroshchuk, che si è fermato a 2,31 metri. Larissa Iapichino, al contrario, ha ottenuto il suo primo ‘diamante’, vincendo il salto in lungo con una misura di 6,80 metri al secondo turno, seguita dall’americana Monae Nichols, che ha saltato 6,68 metri. Questa vittoria rappresenta per Larissa la prima in una finale di Diamond League, un traguardo significativo dopo le sue quattro vittorie in varie tappe del circuito mondiale di atletica leggera.

Tamberi ha espresso la sua soddisfazione per la vittoria, sottolineando il rammarico residuo dal suo difficile periodo durante le Olimpiadi di Parigi, dove ha affrontato due ricoveri per coliche renali. “Dopo le Olimpiadi ho gareggiato cinque volte e ne ho vinte quattro. Ripartiamo da qui,” ha detto, evidenziando la resilienza e il supporto ricevuto da chi lo circonda.

Nel contesto della finale, Tamberi ha avuto un duello avvincente con Doroshchuk, riuscendo a superare il rivale al terzo saltare a 2,34. Dopo un inizio pulito fino a 2,31, ‘Gimbo’, come è soprannominato, ha dimostrato la sua determinazione e abilità.

Larissa, felice per il suo successo, ha dichiarato che vincere la sua prima finale Diamond League è stato fantastico e motivo di grande orgoglio. Ha cercato di divertirsi e godere della competizione, concludendo così la stagione nel migliore dei modi. Ha aperto bene la gara con un salto di 6,77 metri, mostrando un’ottima performance.

Inoltre, Ayomide Folorunso ha ottenuto un buon quinto posto nella finale dei 400 ostacoli, dove ha corso in 55″37, mentre il titolo è andato all’olandese Femke Bol con un ottimo tempo di 52″45. Infine, Roberta Bruni ha chiuso al sesto posto nel salto con l’asta, saltando 4,55 metri, in una gara vinta dall’australiana Nina Kennedy, che ha oltrepassato 4,88 metri.

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