Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti, durante il Consiglio dei ministri, hanno discusso dell’importanza di una spending review efficace per ridurre gli sprechi nei bilanci ministeriali. Meloni ha esortato i colleghi a eliminare le spese inutili, mentre Giorgetti ha sottolineato l’urgenza di prendere misure drastiche, suggerendo che se i ministri non agiranno, sarà lui a dover intervenire. Ha posto la scelta tra aumentare le tasse o tagliare le spese, consigliando decisamente quest’ultima opzione. In un clima di serietà, ha anche fatto una leggera battuta sull’uso dell’Intelligenza artificiale per ridurre i costi.
La discussione si è concentrata sulla prossima legge di bilancio, che richiederà circa 25 miliardi di euro. Gli sviluppi della manovra economica comprendono il desiderio di rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35.000 euro e la riforma delle tre aliquote Irpef, con un valore stimato di 15 miliardi. Inoltre, per estendere il taglio cuneo alle classi medie, sarebbero necessari tra 2,5 e 4 miliardi aggiuntivi. L’obiettivo globale della legge richiederà quindi risorse tra i 15 e i 20 miliardi, senza contare ulteriori finanziamenti per altre priorità, come la denatalità e riforme sull’assegno unico.
Il governo continua a lavorare per la legge di bilancio e i dettagli precisi sono ancora in fase di definizione. Recentemente, alcuni ministri hanno incontrato associazioni familiari per discutere strategie mirate a sostenere la natalità e affrontare la crisi demografica, che comporta significativi costi sociali ed economici. Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, ha espresso l’intenzione di concentrare le risorse su un piano straordinario per sostenere la natalità, oltre a focalizzarsi su aiuti alle imprese, produttività, politiche giovanili, lavoro e lotta all’evasione fiscale.
In sintesi, il governo sta cercando un equilibrio di settore, dando priorità alla riduzione della spesa pubblica e alla promozione di misure a favore della natalità, in un contesto di rigore finanziario e necessità di riforme strutturali. Gli incontri e le consultazioni tra i vari ministeri sono fondamentali per trovare soluzioni praticabili alle sfide economiche attuali.