I due medici indagati per la morte di Margaret Spada, avvenuta il 7 novembre dopo un intervento al naso, saranno presto ascoltati dai pubblici ministeri. L’inchiesta della Procura di Roma ha subito un’accelerazione con l’acquisizione di documenti presso la Regione Lazio riguardanti le mancate autorizzazioni del centro medico e una relazione dell’ASL Roma 2 sul percorso clinico della paziente. Secondo la relazione, l’intervento di rianimazione prima dell’arrivo del 118 è stato “non tempestivo e inadeguato”, suggerendo che un soccorso tempestivo avrebbe potuto salvare la giovane. La deputata del Movimento 5 Stelle, Ida Carmina, ha parlato di “tragedia evitabile” e ha annunciato un’interrogazione parlamentare.
I funerali di Margaret si sono tenuti a Lentini, in Sicilia, con una significativa partecipazione. Il feretro è stato accolto con applausi e palloncini bianchi presso la chiesa di Santa Maria La Cava e Sant’Alfio. La sorella Manuela ha espresso la sua commozione sottolineando il dono rappresentato dalla vita di Margaret, definita un “angelo” con una missione. L’arcivescovo di Acireale, monsignor Antonio Raspanti, ha commentato che la storia di Margaret serve da monito sulla solitudine nella nostra società globalizzata. In sua memoria, è stato osservato un minuto di raccoglimento in tutte le scuole della città.
Le indagini, condotte dai carabinieri sotto la supervisione del pm Erminio Amelio, hanno rivelato che la giovane non ha ricevuto una rianimazione cardiopolmonare corretta e tempestiva prima dell’arrivo del 118. L’Azienda sanitaria ha evidenziato che la notte del ricovero all’ospedale San’Eugenio, Margaret ha accusato un arresto cardiaco e ha manifestato “l’insorgenza di una aritmia totale”. Gli esami cardiologici successivi hanno escluso la presenza di problemi cardiaci preesistenti. Il quadro clinico è peggiorato il 6 novembre, portando alla morte cerebrale.
L’indagine comprende anche documenti relativi alle mancate autorizzazioni per il centro medico, dove non era possibile effettuare interventi chirurgici. Il titolare della struttura aveva dichiarato, tramite autocertificazione, che venivano solo effettuate visite pre e post operatorie. I Carabinieri del Nas stanno pianificando un sopralluogo nello studio ora sotto sequestro per verificare le strumentazioni di emergenza. Infine, l’Ordine dei medici di Roma sta avviando un fascicolo contro i due indagati, tra cui Marco Antonio Procopio, che ha conseguito la laurea in Romania dopo essere stato bocciato ai test di Medicina in Italia.