La Procura di Torino sta indagando su un presunto reato di falso ideologico riguardante la “Declaratoria” della società Dicembre, registrata il 30 giugno 2021. Questa società funge da cassaforte per le varie aziende di famiglia, inclusa la holding Exor, che controlla marche di rilevanza mondiale come Stellantis, Ferrari e Juventus. Al centro delle indagini c’è l’eredità di Gianni Agnelli, con particolare attenzione alle operazioni che tra il 2004 e il 2019 hanno definito la struttura attuale della società. I partecipanti principali sono i nipoti di Gianni Agnelli: John Elkann, che detiene il 60%, e i suoi fratelli Lapo e Ginevra.
L’accusa sostiene che i contratti attraverso i quali Marella Caracciolo, nonna dei tre fratelli, cedette nel maggio 2004 la nuda proprietà di circa il 40% delle sue azioni, mantenendo però il diritto di usufrutto, presentino anomalie e irregolarità. Le indagini hanno rilevato che la documentazione pertinente è incompleta e potrebbero emergere sospetti di alterazioni o falsificazioni. La Procura si sta concentrando su questi aspetti non tanto per modificare la composizione societaria, ma per accertare la possibile presenza di un reato di truffa ai danni dello Stato, in particolare riguardo al pagamento delle imposte.
Le indagini hanno anche preso in considerazione l’impatto fiscale della morte di Marella, avvenuta nel febbraio 2019, per determinare l’importo dell’imposta di successione dovuta. La Guardia di Finanza ha condotto perquisizioni in studi legali, autorizzate da un giudice per le indagini preliminari, e alla presenza di rappresentanti del Consiglio dell’Ordine degli avvocati, sottolineando la serietà dei sospetti emersi.
Questa inchiesta evidenzia la complessità delle operazioni finanziarie e patrimoniali legate alla famiglia Agnelli e implica una possibile operazione fraudolenta a spese del fisco italiano. I risultati delle indagini potrebbero portare a conseguenze significative per gli Elkann e le loro imprese, soprattutto in un contesto economico già delicato.