In un mese l’influenza ha colpito quasi 1,5 milioni di italiani, con 373mila casi di sindromi simil influenzali registrati nell’ultima settimana tra il 4 e il 10 novembre, secondo il bollettino dell’Istituto superiore di Sanità (Iss) della sorveglianza RespiVirNet per la stagione 2024-2025. La sorveglianza è iniziata il 14 ottobre e si stima che i casi totali possano aver superato 1,5 milioni. L’incidenza è aumentata dalla settimana precedente, passando da 5,2 a 6,3 casi per mille assistiti, un valore simile a quello del periodo corrispondente della scorsa stagione, che era 6,4.
La diffusione dell’influenza è maggiore tra i bambini sotto i 5 anni, con un’incidenza di 13,8 casi per mille assistiti rispetto agli 11 della settimana precedente. Il report dell’Iss indica che in tutte le Regioni e province autonome l’incidenza è sotto o leggermente sopra la soglia basale; tuttavia, Bolzano, Basilicata e Calabria non hanno ancora attivato la sorveglianza RespiVirNet.
Esperti prevedono una stagione influenzale intensa, simile o peggiore rispetto a quella precedente, che aveva visto quasi 15 milioni di contagi. Roberta Siliquini, presidente della società italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, ha affermato che il picco dell’influenza e delle sindromi para-influenzali arriverà dopo le festività natalizie, con stime che parlano di più di 15 milioni di italiani che potrebbero cercare assistenza al pronto soccorso o consultare il proprio medico.
Sul fronte della vaccinazione, la campagna di quest’anno è partita in modo disomogeneo tra le Regioni. Sono otto i vaccini autorizzati dall’Aifa e dall’Ema, e come ogni anno, i ceppi virali sono stati aggiornati secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità. La vaccinazione è raccomandata e offerta gratuitamente a chi ha più di 60 anni, donne in gravidanza e nel post-partum, bambini tra 6 mesi e 6 anni, persone con malattie croniche a rischio di complicanze, ricoverati in strutture di lungodegenza e ai familiari di soggetti ad alto rischio, oltre a operatori dei servizi pubblici essenziali.