Il 4 gennaio segna l’inizio dei saldi in tutta Italia, con un numero significativo di italiani pronti a fare acquisti, secondo un’indagine di Confcommercio. Circa il 60% dei consumatori è pronto a investire, con un 49% che cerca di acquistare prodotti desiderati da tempo, in particolare tra i giovani. Tuttavia, le aspettative non sono molto ottimistiche, poiché molte persone hanno già esaurito il budget dopo le festività e gli acquisti sono stati anticipati durante il Black Friday.
Il budget medio per famiglia varia tra 200 e 300 euro, ma ci sono differenze significative tra le associazioni. Confcommercio prevede una spesa media di 307 euro a famiglia, mentre Codacons stima un totale di 4 miliardi di euro, giudicando il budget più contenuto. Federconsumatori, invece, prevede che ogni famiglia spenderà mediamente 174,80 euro. Nonostante le diverse proiezioni, tutte le associazioni concordano che l’abbigliamento sarà l’acquisto principale, seguito da calzature e biancheria intima. Gli sconti saranno inferiori rispetto agli anni precedenti, con un abbassamento medio dei prezzi per l’abbigliamento del 18%.
Un altro aspetto evidenziato è la diminuzione dell’utilizzo dei social media per cercare articoli in saldo, passando dal 37% nel 2024 al 31,4% nel 2025. Mostrando una preferenza per i negozi fisici e online, il 68% dei consumatori acquisterà in entrambi i canali. Inoltre, il 55% ha cambiato le proprie abitudini di acquisto a causa del cambiamento climatico, e il 53% acquista solo ciò di cui ha veramente bisogno.
Per quanto riguarda le aspettative delle imprese, non si prevede un significativo aumento dei clienti rispetto allo scorso anno. Il 64% dei negozi offrirà sconti fino al 30%, e il 78,2% delle imprese prevede che i saldi invernali influenzeranno le vendite annuali. Tuttavia, il 43,4% delle aziende del settore moda ha registrato una riduzione dei ricavi nel 2024. Per proteggere i consumatori, Assoutenti ha elaborato un vademecum per acquisti più sicuri, come controllare il prezzo precedente e conservare gli scontrini per eventuali resi. In molte regioni, è richiesto di separare i prodotti in saldo da quelli a prezzo normale, per garantire una comunicazione chiara e non ingannevole.
