Recenti studi condotti con l’ausilio dell’intelligenza artificiale hanno cercato di determinare l’età massima che un essere umano può raggiungere. I ricercatori hanno individuato un limite oltre il quale il corpo umano non riesce più a sopravvivere. Attualmente, la persona più anziana al mondo è Tomiko Itooka, un giapponese di 116 anni, nata il 23 maggio 1908. Sebbene la sua longevità sembri un’eccezione, gli studiosi affermano che la durata media della vita attuale possa essere significativamente più lunga rispetto ai nostri antenati. Secondo l’Office for National Statistics, l’aspettativa di vita è di 74,8 anni per gli uomini e 80,2 anni per le donne.
Diversi fattori influiscono sulla vita di una persona, come la dieta, l’esercizio fisico e il più ampio stile di vita. I ricercatori della società Gero di Singapore e del Roswell Park Comprehensive Cancer Center negli Stati Uniti hanno ottenuto risultati sorprendenti utilizzando l’intelligenza artificiale per stabilire l’età massima raggiungibile. Hanno analizzato la capacità del corpo di combattere malattie e la sua resistenza generale.
Per lo studio, i ricercatori hanno coinvolto migliaia di volontari e hanno utilizzato metodi avanzati di intelligenza artificiale per combinare i dati medici dei partecipanti. Hanno esaminato vari fattori, tra cui età, malattie e stile di vita, allo scopo di fornire una stima della durata della vita. Nonostante un corpo possa combattere efficacemente malattie e infezioni, esiste un limite oltre il quale non può più sopravvivere.
Secondo la ricerca, l’intervallo di vita massimo per un essere umano si colloca tra i 120 e 150 anni. Al di là di questo intervallo, il corpo perde la capacità di mantenere il proprio equilibrio fisiologico e, in caso di malattia, le possibilità di sopravvivenza diminuiscono drasticamente. La donna più longeva mai registrata, Jeanne Calment, ha vissuto 122 anni fino alla sua morte nel 1997. Gli scienziati ipotizzano che questo record potrebbe essere superato entro il 2100, grazie ai progressi nella medicina e nei sistemi sanitari, insieme a una crescente consapevolezza riguardo stili di vita più salutari.