L’inchiesta presentata dalla Procura di Milano sugli ultras di Inter e Milan continua a suscitare preoccupazioni e attenzioni, in particolare per il tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi. Recentemente interrogato insieme al vicepresidente Javier Zanetti, Inzaghi è preoccupato per eventuali sanzioni sportive. Le indagini mirano a chiarire i rapporti tra alcuni membri delle tifoserie organizzate e i tesserati delle due squadre. Se finora si prevede che le società possano affrontare solo sanzioni pecuniarie, la situazione è diversa per i singoli tesserati, che rischiano sanzioni più severe.
Il Codice di giustizia sportiva vieta esplicitamente ai tesserati di mantenere contatti con esponenti delle tifoserie al di fuori dei canali ufficiali. Inzaghi potrebbe essere colpito da una sanzione se si dimostrasse che ha violato l’articolo 25, il quale punisce tali comportamenti. Una frase pronunciata durante il suo interrogatorio potrebbe costargli cara: “Il mio desiderio era che ci fossero i tifosi a incitare la squadra”. Questa affermazione potrebbe dimostrare che Inzaghi ha cercato di garantire un interesse particolare, in questo caso, facilitare la presenza dei tifosi in occasione della finale di Champions, in accordo con Ferdico, il capo ultrà nerazzurro.
La questione resta aperta, dato che la Figc non ha ancora ricevuto i documenti necessari per elaborare la situazione. La tipologia delle sanzioni, che potrebbero variare da un’ammenda a una squalifica, resta da definire, non solo per Inzaghi ma anche per altri tesserati come Calabria e Skriniar, anch’essi coinvolti in comunicazioni con i tifosi. Tutte queste dichiarazioni e le relazioni tra i tesserati e le tifoserie saranno esaminate dalla Procura federale, che deciderà se ci sono le basi per una sanzione.
Nei prossimi settimane si attendono sviluppi significativi in questa inchiesta, che tiene Inter e Milan sotto i riflettori. La comunità calcistica osserva con attenzione l’evoluzione della situazione, consapevole che le conseguenze possono essere severe per i club e i loro rappresentanti.