I progetti di infrastrutture in Italia sono numerosi, ma necessitano di finanziamenti adeguati, con oltre 51 miliardi di euro disponibili grazie al PNRR. Questo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mira a modernizzare le ferrovie, le strade e i percorsi ciclabili del paese. La Missione 3 del PNRR, dedicata alle “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”, rappresenta il 33,44% dei fondi totali, con RFI che gestisce circa l’88% dei fondi destinati alle infrastrutture. Mentre ci sono molti progetti per strade e autostrade (732,3 milioni di euro), la spesa per le ferrovie è di 47 miliardi di euro, evidenziando un approccio più forte verso le ferrovie rispetto alle strade.
Il sistema ferroviario italiano presenta diverse criticità, tra cui qualità del servizio scadente, ritardi e cancellazioni frequenti. Gran parte del traffico è concentrato su pochi grandi assi, lasciando il Meridione poco servito. I problemi includono vecchi treni, linee chiuse e mancanza di coordinamento tra le diverse reti di trasporto, oltre alla scarsa sostenibilità ambientale.
I progetti, sebbene numerosi, non sempre corrispondono a finanziamenti proporzionati; ad esempio, la Calabria ha il 13,87% dei cantieri, ma altre regioni come il Piemonte ricevono percentuali più alte dei fondi (12,67%). La Valle d’Aosta risulta la meno finanziata con solamente 178,4 milioni di euro. Esiste una preoccupazione che molti di questi progetti possano non realizzarsi, poiché i cantieri devono essere gestiti dai Comuni, che attualmente sono in difficoltà o in ritardo.
Nonostante il numero relativamente più elevato di progetti stradali, la loro complessità e la burocrazia possono ostacolare il progresso. È fondamentale dare priorità a progetti ad alto impatto sulla mobilità e sulla sostenibilità, anche se ciò comporta la possibile riduzione di quelli di minore rilevanza. La sfida principale rimane quella di tradurre questi progetti in realtà concrete, per garantire un’infrastruttura degna e funzionale per l’Italia.