Carlo Fidanza, rappresentante di Fratelli d’Italia e capodelegazione ECR nella commissione Esteri del Parlamento europeo, ha affermato che gli aumenti degli investimenti nelle spese militari devono avvenire al di fuori del patto di stabilità. Durante un intervento, ha sottolineato l’importanza di affrontare le sfide legate alla sicurezza e alle politiche difensive, in particolare per costruire un solido pilastro europeo all’interno della NATO. Fidanza si è opposto alla narrazione che contrappone le spese per la difesa alla spesa sociale, ritenendo che tale visione non sia utile.
Ha evidenziato che il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha fornito un’analisi dettagliata delle minacce che il nostro paese e gli alleati devono affrontare in materia di sicurezza. Secondo Fidanza, è fondamentale che l’Unione Europea riconosca l’importanza della sicurezza come prerequisito per il benessere e lo sviluppo degli Stati membri. Ha sostenuto che la difesa non deve essere vista come un costo a scapito di altri settori, ma come un investimento essenziale per garantire la stabilità e la protezione delle nazioni europee.
Fidanza ha ribadito che è necessario procedere all’esclusione degli investimenti nella difesa dal patto di stabilità, come già richiesto dal governo guidato da Giorgia Meloni. Ha definito questa misura come urgente e necessaria, argomentando che il rafforzamento della capacità difensiva è un’esigenza condivisa da tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. La sicurezza è, secondo lui, una condizione fondamentale affinché le altre funzioni statali possano operare efficacemente.
In conclusione, Carlo Fidanza ha richiamato l’attenzione sull’importanza di investire nella difesa europea, affinché gli Stati membri possano affrontare con maggiore efficacia le sfide post-pandemia e le minacce esterne. La sua posizione mette in evidenza la necessità di un approccio equilibrato che non comprometta la sicurezza a favore di altre spese, ma che integri la difesa come parte imprescindibile della strategia politica e sociale dell’Unione Europea.
