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giovedì, Ottobre 17, 2024
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Investimento Pubblicitario sui Social: 6.000 Euro

Dieci cittadini egiziani sono stati arrestati con l’accusa di far parte di un’organizzazione internazionale specializzata nel traffico di migranti, in particolare dalla Libia verso l’Italia e altri Paesi. Gli arresti, effettuati dalla DDA di Milano, ipotizzano i reati di associazione per delinquere, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e esercizio abusivo dell’attività creditizia. Gli indagati sono associati ad almeno otto traversate via mare, tra cui una a Lampedusa, una a Civitavecchia e cinque sulla costa greca.

Le indagini, avviate nel luglio 2023 dalla Squadra Mobile di Milano e dallo Sco, con la collaborazione di Europol, hanno rivelato un gruppo inserito in una rete criminale internazionale, con affari in Egitto, Libia e altri Paesi europei. Questa rete si occupa del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di cittadini egiziani e dell’esercizio abusivo di servizi di pagamento. Gli migranti, in partenza dall’Egitto, versavano somme ai facilitatori a Milano e venivano trasferiti in Libia. Qui, venivano custoditi in “safe house” in attesa di imbarcarsi per l’Europa, spesso in condizioni disumane.

Si stima che il traffico di ogni migrante portasse all’organizzazione introiti tra 4.000 e 6.000 euro, somma più volte versata da parenti o amici. La rotta per la Grecia comportava costi tra i 3.000 e i 5.000 euro. I pagamenti avvenivano frequentemente tramite il metodo “hawala”, un sistema di trasferimento informale basato sulla fiducia, gestito da un nucleo familiare a Milano.

L’indagine ha interessato non solo Milano, ma anche altre province italiane, dove sono stati rintracciati alcuni indagati. L’organizzazione pubblicizzava le proprie attività sui social media, con annunci in arabo su Facebook e Instagram. I clienti, tutti connazionali degli organizzatori, potevano scegliere tra pacchetti base per il trasporto via mare e pacchetti avanzati inclusivi di visti aerei e aiuti per ottenere permessi di soggiorno. Sul filone relativo ai permessi di soggiorno, le indagini sono ancora in corso. L’uomo ritenuto leader dell’organizzazione è un 48enne egiziano, residente a Milano.

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