L’ipnosi si sta affermando come una risorsa innovativa nelle sale operatorie, trasformando l’approccio alla gestione del dolore e dello stress nel contesto chirurgico. Presso l’ospedale Molinette di Torino, due pazienti anziane sono state sottoposte a interventi di asportazione di tumori benigni delle paratiroidi utilizzando una tecnica denominata ipoanestesia, che combina ipnosi e anestesia locale. Questa opzione rappresenta un’alternativa meno invasiva all’anestesia generale, riducendo l’uso di farmaci, limitando la percezione del dolore e migliorando l’esperienza operatoria.
Nel caso delle pazienti torinesi, l’ipnosi ha indotto stato di profondo rilassamento e concentrazione, permettendo incisioni minime per l’asportazione dei tumori. L’intervento è stato condotto da un’équipe multidisciplinare, sottolineando la sicurezza e il comfort offerti dall’ipoanestesia, evidenziando così il potenziale dell’ipnosi come supporto all’anestesia tradizionale.
L’ipnosi clinica, già nota in Italia, sta guadagnando spazio in procedure sempre più complesse. Per esempio, nel 2020, all’ospedale San Paolo di Savona è stata utilizzata per gestire il dolore durante un intervento cardiaco. Due anni dopo, al San Michele di Cagliari, un paziente è stato risvegliato in stato di ipnosi dopo un trapianto di fegato, riducendo i rischi postoperatori. Anche in Ancona, si è effettuato un intervento chirurgico su un tumore cerebrale con il paziente sveglio, in un contesto di rilassamento totale.
I vantaggi dell’ipnosi includono la significativa riduzione dell’uso di farmaci e un miglior controllo del dolore, grazie a meccanismi neurofisiologici che modulano la percezione del dolore. Inoltre, l’ipnosi migliora il recupero postoperatorio e diminuisce l’ansia preoperatoria, rendendo l’esperienza meno traumatica per i pazienti, soprattutto quelli anziani o fragili.
Tuttavia, la diffusione dell’ipnosi in sala operatoria è ancora limitata dalla necessità di personale specializzato e della formazione specifica. Nonostante ciò, l’evidenza scientifica a supporto dell’ipnosi potrebbe portare a una crescente integrazione di queste tecniche nei protocolli ospedalieri, contribuendo a ridurre i tempi di ricovero e i costi delle complicazioni postoperatorie. La Città della Salute di Torino si posiziona come pioniera in questo approccio, puntando a un intervento chirurgico più umano e meno invasivo.