2 Ottobre 2024

Ius Scholae: Definizione, Previsioni e Differenze con lo Ius Soli

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Lo Ius Scholae è un concetto che si riferisce alla possibilità di ottenere la cittadinanza italiana al termine di un ciclo scolastico. Il dibattito su questo tema è riemerso recentemente, in particolare dopo le dichiarazioni del leader di Forza Italia, Antonio Tajani. Attualmente, la legge italiana sulla cittadinanza risale al 1992 e prevede tre modalità di acquisizione della cittadinanza: per naturalizzazione, matrimonio o nascita.

La naturalizzazione richiede dieci anni di residenza legale sul territorio, ridotti a quattro per i cittadini dell’Unione Europea. La cittadinanza per matrimonio viene concessa a stranieri sposati con cittadini italiani, dopo due anni di residenza. Infine, lo ius sanguinis conferisce la cittadinanza a chi nasce da genitori italiani. Anche i figli di cittadini italiani possono richiederla al compimento dei diciotto anni, se hanno risieduto in Italia in modo continuativo.

Negli anni ci sono state diverse proposte per aggiornare questa legge, considerate inadeguate soprattutto per i bambini nati in Italia da genitori stranieri. Dal Ius Soli, che garantirebbe la cittadinanza a chi nasce in Italia, allo Ius Soli temperato, che stabilisce requisiti per i genitori, alle proposte dello Ius Culturae e dello Ius Scholae.

Il Ius Soli per ora è stato respinto dai maggiori partiti. Lo Ius Soli temperato, proposto anni fa, avrebbe consentito la cittadinanza automatica ai bambini nati in Italia con almeno un genitore residente legalmente per cinque anni, e con requisiti aggiuntivi per genitori non UE. Anche questa proposta non ha trovato attuazione.

Il Ius Culturae, che permetterebbe di richiedere la cittadinanza a minori stranieri nati o arrivati in Italia entro i dodici anni, richiede cinque anni di scuola in Italia o il completamento di un ciclo scolastico. Lo Ius Scholae si basa su concetti simili, prevedendo la cittadinanza per minorenni stranieri che abbiano frequentato almeno cinque anni di scuola in Italia.

Al momento, le prospettive di modifica della legge del 1992 sembrano deboli. Recentemente sono state raccolte firme per un referendum che propone di ridurre a cinque anni il periodo di residenza legale necessario per richiedere la cittadinanza, estendendo automaticamente questo diritto ai figli minorenni. Tuttavia, l’approvazione di queste misure resta incerta nel panorama politico attuale.

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