La perfezione, in realtà, esiste, anche se può risultare noiosa perché priva di inciampi e sorprese. Un esempio di scrittore perfetto è Georges Simenon, che nel suo lavoro non commette mai errori, neppure nei racconti. Simenon ha scritto un totale di 178 racconti, molti dei quali sono rimasti inediti in Italia fino agli anni ’90. Questi racconti non hanno come protagonista il famoso commissario Maigret, e per questo poco si sa sui loro contenuti.
Uno dei testi consigliati è “La cantante di Pigalle e altri racconti”, una raccolta che include alcuni dei suoi migliori lavori ed è pubblicata nella collana economica Gli Adelphi. Questa raccolta, tradotta da Marina Di Leo, presenta quattro racconti considerati gioielli narrativi. Simenon, nonostante la sua prodigiosa produttività, riesce a realizzare un “miracolo quotidiano”, come lo definisce Henry Miller: ostentando una qualità costante, paragonabile a gustare ostriche e champagne ogni giorno.
Il primo racconto della raccolta, intitolato “Sette crocette su un taccuino”, è l’unico pubblicato durante la vita dell’autore ed è uscito nel 1951. Gli altri racconti offrono angolazioni diverse su Parigi, una città immersa in atmosfere cupe e malinconiche. In uno di essi, l’inchiesta è condotta da una “chanteuse de Pigalle”, e la narrazione si snoda attraverso un’ambientazione in cui il grigiore quotidiano riflette fallimenti esistenziali.
Le descrizioni e i dialoghi all’interno dei racconti si intrecciano in un modo tale da confondere il clima e la psicologia dei personaggi, creando una coerente fusione tra ambiente e stati d’animo. Le storie di Simenon, ambientate in bassifondi morali, affrontano temi di delitti mediocri e le sfide dell’esistenza umana, mostrando una realtà complessa e a tratti inquietante.
In sintesi, “La cantante di Pigalle e altri racconti” è un’opera che merita attenzione, non solo per il suo autore, ma anche per la capacità di esplorare la psiche umana e l’atmosfera parigina con uno stile preciso e avvincente.
