Milano è stata riconosciuta come la città italiana con la migliore qualità della vita, seguita da Bolzano e Monza, secondo l’indagine annuale 2024 di ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma. Questa è la 26ª edizione della ricerca, che valuta vari elementi come servizi, reddito, infrastrutture e vitalità economica. Bologna e Trento si posizionano rispettivamente al quarto e quinto posto, grazie al loro equilibrio tra sviluppo economico, sostenibilità e sicurezza. Da notare, Savona ha subito un calo significativo, passando dal 43° al 63° posto, mentre Ferrara ha guadagnato 21 posizioni, classificandosi 27ª.
Gli ultimi posti della classifica sono occupati da Caltanissetta (107ª), Reggio Calabria (106ª) e Agrigento (105ª). L’indagine evidenzia la crescita delle metropoli, soprattutto nel Centro-Nord, che mostrano una capacità di recupero superiore rispetto al Mezzogiorno e alle Isole, dove si evidenziano aumenti di disagio sociale. La ricerca analizza nove dimensioni, tra cui affari, ambiente, sicurezza, istruzione, salute e turismo.
Caltanissetta, pur presentando diverse vulnerabilità, è classificata bene nel “Sistema salute”, mentre è a metà classifica per quanto riguarda “Reati e sicurezza”. Nel settore del lavoro, Bolzano e Bologna si riconfermano ai primi posti. Monza guida la classifica ambientale, seguita da Padova, mentre Catania è all’ultimo posto.
Per quanto riguarda la sicurezza, Enna ha guadagnato posizioni, posizionandosi al primo posto nella dimensione di reati e sicurezza. Rovigo primeggia nella sicurezza sociale, mentre Bologna si conferma in testa per istruzione e formazione.
Il “Sistema salute” vede Isernia al primo posto, seguita da Terni. Per il turismo, Bolzano è in cima, seguita da Rimini e Trieste. Milano continua a dominare per reddito e ricchezza. Nell’analisi della popolazione, Bolzano è al primo posto, mentre la Capitale segna un traguardo importante, entrando nel gruppo di eccellenza per la prima volta.
La suddivisione delle province mostra un superamento del divario tra il Centro-Nord e le aree con qualità della vita più bassa, indicando un trend di crescita e stabilità nelle province a elevata qualità della vita.