La Commissione Europea sembra prepararsi a una fase di conflitto, con un focus crescente sulla regione del Baltico, storicamente contrapposta alla Russia, a discapito del Mediterraneo. La composizione dei portafogli principali, come Economia, Difesa ed Esteri, è stata assegnata a piccoli paesi atlantici, la cui popolazione è simile a quella della Lombardia. Questa scelta evidenzia la predominanza degli interessi atlantici all’interno dell’Unione Europea, con una netta vittoria della linea nord della NATO, essenziale nella contrapposizione a Mosca. Ursula von der Leyen, proveniente dal contesto della difesa tedesca, rappresenta questa visione.
A fronte di una Germania in recessione, essa mantiene comunque un ruolo centrale, grazie alla sua posizione geografica e strategica sul Mare del Nord, dove la sfida alla Russia è attualmente intensa. La situazione è caratterizzata da una riscoperta della cultura baltica, che trae ispirazione dai vichinghi e dalla loro storia di guerrieri. Si potrebbe quasi dire che l’Europa stia vivendo un’epoca che ricorda il passato medievale, trascurando secoli di progresso culturale, scientifico e filosofico.
La dominanza della NATO è vista come la nuova “Valhalla”, un contesto in cui gli interessi statunitensi sembrano sovrapporsi a quelli europei, suscitando dubbi sulla reale autonomia dell’Unione. Le riflessioni si concentrano sulle implicazioni di una difesa condizionata da alleanze esterne, ponendo interrogativi sulla necessità di sviluppare una forza di difesa europea autonoma. In un momento in cui la pressione bellica è crescente, è legittimo domandarsi se sia opportuno continuare a aumentare la spesa militare per rispondere a contratti con appaltatori della NATO, piuttosto che investire in una strategia di autonomizzazione della sicurezza europea.
Queste considerazioni non dovrebbero essere riservate solo ai pacifisti, ma coinvolgere un più ampio panorama di pensiero tra gli europei, analizzando criticamente il ruolo della NATO e la direzione che essa sta prendendo. In conclusione, il dibattito sulla prospettiva di una difesa europea e sulla sua sovranità è più attuale che mai.