La maggioranza si spacca durante la votazione sull’emendamento della Lega al decreto fiscale, relativo alla riduzione del canone Rai, e il governo va sotto in Commissione Bilancio al Senato, con 10 voti favorevoli e 12 contrari. A sostenere il sì sono stati Fratelli d’Italia e Lega, mentre Forza Italia ha votato con le opposizioni. La divisione della maggioranza continua anche durante l’esame del decreto Fiscale, con il rifiuto di un emendamento di Claudio Lotito, senatore di Forza Italia, riguardante la Sanità in Calabria, con l’astensione della Lega. Il governo si è rimesso alla Commissione, e si prevede un voto di fiducia in Aula per domani.
Le fonti di Palazzo Chigi riportano l’irritazione del governo e della presidente del Consiglio, che sottolineano l’impegno nel sostenere famiglie e imprese, affermando che il mancato accordo sul canone Rai non giova a nessuno. Un altro nodo da affrontare è il voto sulla presidenza della Rai, disertato dalla maggioranza per la quinta volta, facendo così mancare il numero legale per l’elezione di Simona Agnes, riconvocata per l’11 dicembre.
I deputati di diverse fazioni politiche esprimono le loro posizioni. Igor Iezzi della Lega sottolinea l’importanza di votare, pur evidenziando la necessità di farlo in modo corretto. Dall’opposizione, il segretario del Pd Elly Schlein critica la maggioranza, dicendo che è in frantumi e troppo occupata a litigare rispetto a governare, mentre Antonio Misiani evidenzia come il governo abbia smesso di rispettare le esigenze concrete degli italiani.
Barbara Floridia, del M5S, denuncia come la spaccatura sul canone Rai dimostri l’assenza di una visione da parte della maggioranza e mette in guardia sui rischi di sanzioni europee. Secondo Floridia, Meloni e Salvini stanno ingannando i cittadini con promesse di riduzione del canone. Raffaella Paita di Italia Viva conclude che la maggioranza in Commissione non esiste più e che, quando le opposizioni si uniscono, riescono a ottenere risultati.