Una rivelazione scioccante durante il programma ‘Vita in diretta’ ha sollevato interrogativi sull’omicidio di Marco Magagni, avvenuto tra il 6 e il 7 gennaio a Bovisio Masciago. Un amico della vittima ha rivelato che Stella Boggio, la compagna di Marco, lo aveva già accoltellato il 27 dicembre. Nonostante l’incidente, Marco si era fidato di lei e non aveva sporto denuncia, portando infine alla sua morte. L’amico ha descritto Stella come estremamente gelosa e possessiva, affermando che spesso controllava dove si trovasse e cosa stesse facendo. Ha espresso incredulità nel sentire che la donna possa sostenere di aver agito per difesa, considerando Marco come una persona buona.
La Procura di Monza e i Carabinieri stanno attualmente indagando per verificare le affermazioni dell’amico e hanno intensificato le indagini riguardo l’episodio del 27 dicembre. I cellulari della vittima e di Stella sono stati sequestrati, e potrebbero fornire nuovi indizi sulla loro relazione. Stella Boggio è attualmente in carcere a Milano e sarà interrogata per la convalida del suo arresto.
Inoltre, Stella ha già rilasciato la sua versione dell’accaduto, sostenendo che l’accoltellamento è avvenuto in seguito a una violenta lite nell’appartamento di lei, affermando di aver agito in difesa contro un compagno violento. Le tensioni tra i due erano cresciute, e ci sono stati almeno due interventi delle forze dell’ordine in risposta a liti segnalate dai vicini. La coppia era insieme da circa un anno e mezzo, con Stella che lavora come interior designer e ha un figlio di nove anni da una relazione precedente, mentre Marco era un operaio.
Stella ha dichiarato di aver subito aggressioni e insulti da parte di Marco, senza mai denunciarlo poiché temeva la fine della loro relazione. Dopo l’omicidio, è stata lei stessa a contattare i carabinieri. La Procura, guidata dal procuratore Claudio Gittardi, ha richiesto la custodia cautelare per Stella con l’accusa di omicidio, in attesa dei risultati delle indagini che potrebbero anche esaminare un’eventuale legittimità della difesa.