La Coppa del Mondo del 1958, tenutasi in Svezia, è ricordata come il torneo che ha consacrato Pelé, il leggendario calciatore brasiliano, che ha segnato una doppietta in finale contro la Svezia. Il Brasile ha mostrato un gioco di alta abilità tecnica, superando gli avversari con un punteggio di 5-2. Tuttavia, un documentario svedese, intitolato “Konspiration 58”, propone una teoria che mette in dubbio la veridicità di questo torneo, sostenendo che non sia mai avvenuto, ma sia invece il prodotto di una macchinazione orchestrata dalla CIA negli Stati Uniti.
Nel documentario, alcuni complottisti affermano di avere prove a supporto di questa tesi, sostenendo che il Mondiale fosse una copertura per testare il potere della televisione nell’influenzare le opinioni pubbliche durante la Guerra Fredda. Lo storico Bror Jacques de Wærn ha evidenziato, fra le altre cose, anomalie nel filmato dei match, come edifici inesistenti e ombre dei giocatori in posizioni innaturali, suggerendo che il torneo fosse stato manipolato.
Queste affermazioni sono state respinte dal calciatore svedese Kurt Hamrin, uno dei protagonisti di quella finale. Hamrin ha dichiarato di essere stato presente e di non capire come qualcuno possa mettere in dubbio la realtà di quell’evento, che rappresenta il suo ricordo calcistico più bello. La teoria complottista ha suscitato indignazione in Svezia, dimostrando quanto siano forti le emozioni legate a quell’evento sportivo.
Il documentario si conclude con un colpo di scena rivelando che l’organizzazione “Konspiration 58” non esiste, e che l’obiettivo del film è mettere in guardia sui rischi del revisionismo storico, utilizzando una teoria del complotto come esempio. Il pubblico viene così invitato a riflettere sulla potenza della disinformazione e su come essa possa influenzare le percezioni storiche. È ben noto che la Coppa del Mondo del 1958 si è effettivamente svolta, con il Brasile che ha trionfato e Pelé che ha brillato, un capitolo importante nella storia del calcio.