24 Settembre 2024

La Corte di Giustizia UE conferma la multa da 2,4 miliardi a Google e Apple si adegua al pagamento delle tasse in Irlanda

apple irlanda

La questione che coinvolge Apple è legata a un accordo fiscale con l’Irlanda, valido dal 2003 al 2014, che ha permesso all’azienda di Cupertino di usufruire di tassi vantaggiosi, inferiori all’1%, a fronte del 12,5% imposto dalla legge irlandese. La Commissione Europea, sotto la direzione dell’Antitrust Margrethe Vestager, ha accusato l’Irlanda di aver concesso un “aiuto di Stato” illegittimo, ordinando il pagamento di 13 miliardi di euro di imposte arretrate nel 2016. Apple ha sempre negato di aver ricevuto trattamenti preferenziali, affermando di aver assolto tutti i propri obblighi fiscali, con la giustificazione che i suoi profitti erano tassati negli Stati Uniti.

Dopo vari ricorsi legali, nel 2020 il Tribunale europeo ha accolto la posizione di Apple e dell’Irlanda, annullando la decisione dell’Antitrust per insufficienza di prove relative a un trattamento preferenziale. Tuttavia, il 10 settembre 2023, la Corte di Giustizia europea ha annullato questa sentenza, confermando che Apple dovrà pagare l’importo richiesto, ponendo fine a una lunga battaglia legale.

In parallelo, un’altra rilevante decisione della Corte ha riguardato Google, multata nel 2017 per 2,4 miliardi di euro per abuso di posizione dominante. La Commissione europea ha accusato Google di aver privilegiato il proprio servizio di comparazione prezzi, Google Shopping, a svantaggio della concorrenza, indirizzando gli utenti verso il proprio portale. Nonostante le modifiche apportate da Google per conformarsi, la Corte ha confermato la multa, esprimendo delusione per questa sentenza da parte dell’azienda, che sostiene che le sue nuove pratiche abbiano dato risultati positivi, aumentando i clic su vari servizi di comparazione.

Entrambe le sentenze rappresentano una vittoria per Margrethe Vestager e la Commissione Europea nella loro lotta contro i privilegi fiscali e i comportamenti anticoncorrenziali delle grandi aziende tecnologiche. Questi casi evidenziano l’impegno dell’Unione Europea nel creare un mercato unico più giusto, dove le grandi aziende non possano avvantaggiarsi di agevolazioni fiscali o sfruttare il loro dominio per danneggiare la concorrenza. Apple e Google sono esempi emblematici di una battaglia più ampia, finalizzata a garantire che tutte le imprese operino secondo le stesse regole, senza approfittare di condizioni privilegiati o comportamenti scorretti.

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *